Il risveglio dal letargo delle tartarughe di terra

COME CURARLE. Alcuni utili consigli dall’Ordine dei medici veterinari della provincia di Bergamo che da questa settimana avvia una collaborazione in questa rubrica sul sito de «L’Eco di Bergamo».

Da questa settimana si avvia una collaborazione tra «L’Eco di Bergamo» e l’Ordine dei medici veterinari della provincia di Bergamo che ogni due settimane curerà la rubrica «Amici con la coda» con consigli e informazioni utili per la cura e la conoscenza del mondo animale. L’Ordine dei medici veterinari della provincia di Bergamo è costituito da tutti i medici veterinari iscritti all’Albo e assume nell’ambito dell’esercizio della professione veterinaria notevole importanza ed autorità. Rappresenta circa 600 professionisti su tutto il territorio bergamasco: medico veterinario per gli animali da compagnia, medico veterinario negli allevamenti zootecnici, medico veterinario nel Servizio veterinario pubblico.

Partiamo con qualche informazione sul risveglio dal letargo delle tanto amate tartarughe di terra.

La durata del letargo delle tartarughe di terra varia essenzialmente a seconda del luogo in cui la tartaruga vive: maggiore sarà la durata della stagione fredda più lungo sarà il periodo di letargo. Generalmente il risveglio nelle nostre zone avviene in primavera tra marzo e aprile quando le temperature ricominciano a salire in modo stabile al di sopra i 10 ° e i raggi del sole iniziano a essere più caldi.

Al momento del risveglio le tartarughe sono deboli e disidratate. La prima cosa da fare è fornire loro dell’acqua; molto importanti sono poi i bagni tiepidi di acqua calda per stimolare la ripresa delle funzioni fisiologiche.

Come capiamo se la tartaruga sta bene?

Una volta sveglia la tartaruga andrebbe pesata e non dovrebbe aver perso una percentuale di peso superiore al 10% durante l’inverno. Il controllo della salute delle tartarughe in fase di risveglio comprende un esame fisico esterno che deve escludere naturalmente la presenza di ferite e infezioni visibili, una valutazione della riattivazione del sistema gastrointestinale con alimentazione spontanea e defecazione normale, la ripresa della minzione regolare e assenza di sintomi respiratori come scolo nasale, schiuma alla bocca o difficoltà respiratorie evidenti.

Cosa fare se la tartaruga non mangia subito?

Potrebbero trascorrere dei giorni prima che una tartaruga riprenda a nutrirsi e infatti l’organismo di questi animali ha bisogno di tempo per riadattarsi. Così come accade agli uomini, che se non alimentati per qualche giorno devono riabituarsi al cibo con sostanze leggere e digeribili, allo stesso modo le tartarughe dopo il lungo letargo invernale – durante il quale non hanno mangiato – devono essere riabituate gradualmente al cibo. Meglio dunque prediligere frutta ed erbe selvatiche, ricche di vitamine, principi nutritivi e calorie (soprattutto la frutta) ma leggere, utili altresì per ripristinare un corretto movimento intestinale.

Anche l’acqua come già sottolineato è molto importante: oltre ai bagni reidratanti, è bene lasciare a disposizione della tartaruga acqua pulita e controllare frequentemente la quantità nella ciotola. Se però dopo qualche giorno non riprendono ad alimentarsi, non aprono gli occhi o emettono molti suoni simili di soffi è il caso di farli controllare un medico veterinario.

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