Vacanze all’estero? Quali sono le regole e i documenti necessari?

DA SAPERE. Se state programmando una vacanza all’estero e porterete con voi il vostro cane, gatto o furetto, è necessario che vi informiate con congruo anticipo su quali siano eventuali disposizioni imposte dal Paese di destinazione ma anche, in alcuni casi particolari, su quali siano quelle per rientrare in Italia senza incorrere in spiacevoli imprevisti.

In linea di massima, nella maggior parte dei casi, è sufficiente dotare il proprio pet del passaporto sanitario rilasciato dal servizio veterinario dell’Ats/Asl competente per la propria zona di residenza. Il rilascio avviene nel giro di pochi giorni recandosi presso gli uffici del servizio veterinario (clicca qui ) portando con voi la certificazione di iscrizione dell’animale alla Banca Dati Regionale Animali d’Affezione e di avvenuta vaccinazione contro la rabbia: contattate sempre l’ufficio preposto per sapere se dovete portare con voi l’animale per una possibile verifica della corretta leggibilità del microchip, oltre che per sapere se sia necessario prendere preventivamente un appuntamento.

La vaccinazione antirabbica

Ricordiamo a proposito che alcune compagnie di trasporto ferroviario, marittimo o aereo richiedono il certificato di vaccinazione antirabbica anche per ammettere il trasporto di animali sul territorio nazionale. In linea di massima tutto ciò è sufficiente per attraversare il confine con quasi tutti gli Stati dell’Unione Europea e la Svizzera.

E’ necessario però sapere che per alcuni Stati dell’Unione Europea (ad esempio la Finlandia) e, soprattutto per molti Paesi terzi (cioè non appartenenti all’UE) possono sussistere ulteriori limitazioni all’ingresso di animali.In molti casi, ad esempio, oltre al passaporto sanitario del pet, può essere necessaria la certificazione di buona salute rilasciata dal veterinario curante entro pochi giorni (generalmente non più di 7 giorni) prima della partenza, oppure la certificazione dell’avvenuto trattamento contro la tenia Echinococcus eseguito non più di 48 ore prima dell’ingresso nel Paese di destinazione.

Tempi e modi

Inoltre, per alcuni Stati, è necessario produrre anticipatamente una documentazione che attesti non solo l’avvenuta vaccinazione antirabbica, ma anche la sua reale efficacia: perciò può essere necessario aver eseguito un prelievo di sangue non meno di 20 giorni dopo l’avvenuto richiamo vaccinale contro la rabbia. Tale prelievo viene inviato ad un laboratorio ufficiale (il centro di referenza nazionale contro la rabbia è l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, con sede a Padova) che rilascerà la relativa certificazione entro 15 giorni dal ricevimento del campione). Con tale certificato ci si dovrà recare presso il Consolato/Ambasciata del paese di destinazione per ottenere il “visto” d’ingresso per il proprio pet. Di conseguenza occorre prepararsi con largo anticipo perché tutta la procedura può richiedere anche 2-3 mesi, se tutto fila liscio, ovvero se il nostro animale ha risposto adeguatamente la vaccino nei tempi indicati ed ha raggiunto un titolo anticorpale sufficiente. Altrimenti bisogno ripetere il prelievo.

I periodi di quarantena

È utile ricordare anche che in alcuni Paesi Terzi sono in vigore leggi molto severe che possono prevedere, ad esempio, periodi di quarantena e, quindi, la separazione dell’animale dal proprietario anche per lunghi periodi. Per questo motivo può essere utile acquisire le informazioni anche con cinque o sei mesi di anticipo.
Infine, ma non meno importante, è certamente opportuno informarsi presso il proprio medico veterinario di fiducia se, nel luogo dove andremo, sono segnalate eventuali malattie particolari e come può essere possibile prevenirle o comunque ridurre il rischio che il proprio animale possa esserne colpito.

Questo articolo nasce dalla collaborazione tra «L’Eco di Bergamo» e l’Ordine dei medici veterinari della provincia di Bergamo che ogni due settimane cura la rubrica «Amici con la coda» con consigli e informazioni utili per la cura e la conoscenza del mondo animale. L’Ordine dei medici veterinari della provincia di Bergamo è costituito da tutti i medici veterinari iscritti all’Albo e assume nell’ambito dell’esercizio della professione veterinaria notevole importanza ed autorità. Rappresenta circa 600 professionisti su tutto il territorio bergamasco: medico veterinario per gli animali da compagnia, medico veterinario negli allevamenti zootecnici, medico veterinario nel Servizio veterinario pubblico.

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