Crosetto, 'separare Hamas dai palestinesi, evitare escalation'

BRUXELLES - "Israele ha il diritto di difendersi e ci aspettiamo che la sua riposta sia proporzionata". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa dal quartier generale dell'Alleanza atlantica, sottolineando l'importanza di "prevenire" la perdita di vite umane tra i civili. Sulla possibilità che la guerra in Medio Oriente fiacchi il supporto della Nato a Kiev, Stoltenberg ha rimarcato: "gli alleati hanno la capacità e la forza per affrontare diverse sfide allo stesso tempo, non possiamo permetterci il lusso di scegliere solo una sfida".

Rispetto alla falla nel gasdotto Baltic Connector provocata da un'esplosione il segretario generale considera prematuro "capire cosa ha causato il danno". "Ci sono indagini in corso, ma se sarà provato che si tratta di un attacco a un'infrastruttura critica allora si tratta di un incidente serio a cui seguirà una risposta determinata da parte della dalla Nato", ha aggiunto. "Ho parlato con il presidente finlandese e con la premier estone e mi hanno comunicato i risultati delle indagini nazionali, a loro ho spiegato che siamo pronti a sostenere le loro indagini", ha poi spiegato. Il tema sarà sul tavolo della riunione dei ministri della Difesa Nato di giovedì 12 ottobre, quando gli Alleati affronteranno anche il dossier della guerra in Medio Oriente.

Stoltenberg ha anche parlato della necessità di continuare a "garantire il sostegno all'Ucraina" in vista dell'inverno, aggiungendo che "gli Alleati stanno supportando l'Ucraina non solo a parole ma in concreto". "Sono fiducioso che lo continueranno a fare, perché è interesse per la nostra sicurezza che l'Ucraina vinca", ha aggiunto Stoltenberg ricordando come nuovi aiuti siano stati si recente approvati o assicurati, tra gli altri, da Danimarca, Gran Bratagna, Canada, Usa e Germania.

Dagli Stati Uniti è arrivata la promessa a fare "ciò che è necessario" per supportare Kiev, ha detto il segretario Usa alla Difesa Lloyd J. Austin III in conferenza stampa smentendo un'interferenza tra aiuti all'Ucraina e supporto a Israele dopo l'attacco di Hamas.

"Gli ucraini stanno facendo solidi progressi sul campo ha aggiunto Lloyd J. Austin III spiegando che "parte degli aiuti inviati si concentrano sulla necessità dell'Ucraina di ulteriore difesa aerea.

Washington lascerà a "Israele il compito di comunicare le proprie intenzioni e i suoi prossimi passi" dopo l'attacco, ma ha espresso la necessità di "supportare le forze armate israeliane con ciò di cui hanno bisogno facendo in modo che tutto arrivi al più presto". Il responsabile della Difesa Usa ha avvertito "tutti quelli che vogliono approfittarsi in questo momento della sofferenza e dell'agonia di Israele. "Non fatelo, gli Stati Uniti sono saldamente con Israele e con il popolo israeliano e forniremo più intercettori per l'Iron Dome", ha aggiunto Austin III ribadendo, facendo riferimento alla guerra in Ucraina, che Washington è capace di "fornire aiuti su più fronti".

"Israele non è solo". E' questo il messaggio che Stoltenberg, ha voluto inviare al ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, che in video collegamento ha aggiornato gli Alleati sugli sviluppi della guerra in Medio Oriente. Gallant ha parlato nella prima parte della riunione dei ministri della Difesa della Nato. A lui, i rappresentanti dei Paesi alleati hanno assicurato la massima solidarietà, condannando con fermezza gli "orribili" attacchi di Hamas.

I ministri della Nato, spiega l'Alleanza Atlantica, "hanno chiarito che ha il diritto di difendersi con proporzionalità da questi atti di terrore ingiustificabili. Hanno chiesto ad Hamas di rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi e di proteggere il più possibile i civili. Gli Alleati hanno anche chiarito che nessuna nazione o organizzazione deve cercare di trarre vantaggio dalla situazione o di inasprirla". "Alcuni Paesi membri" della Nato, inoltre, "hanno spiegato che stanno fornendo un sostegno pratico a Israele".

"Dalla Nato esce un messaggio che non poteva essere di solidarietà di fronte ad un atto terroristico di violenza inaudita, fatto da Hamas che non bisogna confondere con il popolo palestinese". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto dopo la ministeriale della Difesa dell'Alleanza. All'Italia "preoccupa che non ci sia una escalation, che non ci siano persone che non c'entrano nulla in questo scontro che rimangano in mezzo a quella che è una legittima reazione di Israele", ha aggiunto Crosetto secondo cui "l'obiettivo di tutta la comunità internazionale deve essere che non ci sia una escalation".

"Se c'è uno spazio negoziale per la liberazione degli ostaggi questo non lo può affrontare la Nato ma Stati che hanno un dialogo con Hamas. Ci sono nazioni che hanno un dialogo, spetta a loro cercare in ogni modo di stemperare questa situazione drammatica", ha spiegato Crosetto. Rispondendo a chi gli chiede se sia un segno di debolezza dell'Occidente affidare la mediazione a Paesi come Qatar e Arabia Saudita il ministro ha spiegato: "mi pare che parliamo da sempre con questi Paesi di temi economici, se non ci vergogniamo a parlare di questi temi o di energia non vedo perché dovremmo farlo a parlare di temi umanitari".

Il ministro, rispondendo a chi gli chiede di un eventuale impegno italiano per gestire i corridoi umanitari a Gaza, ha inoltre sottolineato che "l'Italia non si è mai tirata indietro, qualora fosse richiesto dalla comunità internazionale e dall'Onu un impegno di pace di questo tipo saremmo i primi disponibili ma adesso nessuno ha chiesto qualcosa di simile".

"Da quello che ho sentito dalle dichiarazioni del governo israeliano, il valico di Rafah è aperto, non è mai stato chiuso. Fin dall'inizio è stata data la possibilità di allontanarsi da Gaza. Bisogna agire in modo che le persone intanto lo sappiano e poi in qualche modo riescano a muoversi. Questo deve garantirlo la comunità internazionale: chi vuole andar via deve poter andar via", ha spiegato Crosetto.

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