(ANSA) - ROMA, 22 APR - La riforma costituzionale che saràsottoposta a referendum in autunno, partita da "condivisibiliintenti di miglioramento delle nostre istituzioni", si ètradotta in una "potenziale fonte di nuove disfunzioni delsistema istituzionale" per diversi motivi: "si è configurato unSenato estremamente indebolito"; per superare il bicameralismoperfetto si è delineata "una pluralità di procedimentilegislativi differenziati" "con rischi di incertezze econflitti"; alla Regioni, il cui assetto esce "fortementeindebolito", si toglie "quasi ogni spazio di competenzalegislativa". La riforma, poi, ha l'obiettivo di ridurre icosti, ma questo non si ottiene tagliando il "numero di personeinvestite di cariche pubbliche". E' quanto si legge in undocumento firmato da una cinquantina di costituzionalisti, tracui Valerio Onida e Gustavo Zagrebelsky, che pur convinti dellanecessità di una riforma, si dicono contrari a quella varata, incui ci sono "aspetti positivi", ma "non tali da compensare gliaspetti critici".
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