BELGRADO - Il segretario di stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha cominciato oggi una missione in Montenegro e Serbia con l' obiettivo di rafforzare i rapporti della Santa Sede con entrambi i Paesi balcanici, e dare sostegno alle chiese e comunita' cattoliche locali. Si tratta della prima visita di un segretario di stato nei due Paesi ex jugoslavi.
A Podgorica il cardinale Parolin ha incontrato oggi il presidente montenegrino Milo Djukanovic, che ha sottolineato l'impegno del suo Paese a difesa della liberta' di religione, della stabilita' politica e del carattere multiconfessionale e multiculturale dello stato montenegrino. Come ha riferito l'agenzia Mina, Djukanovic nel colloquio con Parolin ha sottolineato il grande "rispetto per il ruolo di papa Francesco nel mantenimento della pace, della stabilita' e nella difesa dei diritti umani".
E ricordando la lunga e ricca storia dei rapporti tra Montenegro e Santa Sede, il presidente ha auspicato una visita di papa Francesco in Montenegro nel prossimo futuro. Il cardinale Parolin da parte sua ha espresso la speranza che il presidente Djukanovic possa recarsi presto in Vaticano. Il segretario di stato proseguira' domani e dopodomani la visita in Montenegro, mentre il 30 giugno e il primo luglio sara' in Serbia.
A Belgrado sabato il cardinale Parolin - primo segretario di stato vaticano a visitare la Serbia - incontrera' il patriarca serbo ortodosso Irinej e avra' colloqui con il presidente Aleksandar Vucic, la premier Ana Brnabic e il ministro degli esteri Ivica Dacic. Domenica si trasferira' a Novi Sad dove, dopo la celebrazione di una messa solenne nella cattedrale, inaugurera' la nuova sede della Conferenza episcopale internaziopnale dei santi Cirillo e Metodio, della quale fanno parte i vescovi di Serbia, Montenegro, Macedonia e Kosovo.
L'importanza di questa prima visita in Serbia del segretario di stato vaticano e' stata sottolineata dal nunzio apostolico a Belgrado, monsignor Luciano Suriani. A margine del ricevimento offerto oggi nella capitale per il quinto anniversario dell'elezione di papa Francesco, il nunzio ha espresso l'auspicio di un progressivo miglioramento dei rapporti con la chiesa ortodossa locale che possa aprire la strada a una visita del Santo Padre in Serbia.
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