Delitto di Cologno: lettera anonima
la chiave dell’arresto dell’agricoltore

«Omicidio Fornasette - Pick up modello vecchio color scuro - Caricato bici». Sono poche righe scritte in stampatello e in stile telegrafico da un anonimo, ma si sono rivelate determinanti per la soluzione del giallo sull’omicidio di Ibrahim Basam, il siriano di 51 anni trovato morto il 4 agosto scorso alle Fornasette di Cologno al Serio.

La lettera è arrivata ai carabinieri di Urgnano il 25 ottobre e ha consentito di risalire a Sebastiano Arnoldi, l’imprenditore agricolo di 45 anni che ha poi ammesso e venerdì sera è stato portato in carcere. Lunedì 23 novembre l’uomo, difeso dall’avvocato Enrico Pollini, ha ripetuto la confessione davanti al gip Raffaella Mascarino, che ha convalidato il fermo e ha disposto che il presunto omicida resti in cella, ravvisando il pericolo di fuga, di reiterazione del reato e dell’inquinamento delle prove.

È stata, dunque, la segnalazione riguardante l’auto che ha condotto i carabinieri del nucleo investigativo sulla pista giusta, dopo che per mesi le indagini si erano concentrate su una famiglia di sinti residenti a Cologno attorno a cui orbitava la vittima. Il pm Fabio Pelosi ha così commissionato ai militari un elenco di tutti gli abitanti della zona proprietari di pick-up. E nella lista è finito il Nissan King Cab del 1988 appartenente al fratello di Sebastiano. Il cerchio degli inquirenti si è così stretto attorno alla famiglia di agricoltori.

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