Ucciso per un debito tra indiani
Tre arresti per l’omicidio di Palosco

Individuati il mandante, il presunto autore e il possessore della pistola del l’omicidio di Amandeep Singh.

Un regolamento di conti nell’ambito della comunità indiana a causa di un credito di poche centinaia di euro che la vittima aveva nei confronti di alcuni altri connazionali . Per questo motivo è morto Amandeep Singh, l’operaio 22 indiano, rimasto ucciso nella notte di domenica 10 settembre a Palosco. Dopo i due connazionali fermati pochi giorni dopo l’omicidio a Leno, nel bresciano, la Compagnia carabinieri di Treviglio ha provveduto ad arrestare altri tre indiani giovedì 14 dicembre a Gorlago.

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Complessivamente sono 10 gli indagati, 5 in carcere e 5 in stato di libertà, uno dei quali sottoposto a divieto di rimpatrio.

A Gorlago sono stati fermati il mandante e il presunto esecutore materiale nei pressi della stazione ferroviaria: in un’abitazione del paese è stato poi rintracciato e arrestato il possessore della calibro 9 utilizzata per l’omicidio. «L’indagine è stata molto complicata in quanto la comunità indiana è particolarmente chiusa» ha spiegato durante la conferenza stampa il procuratore Walter Mapelli «ma gli accertamenti dei carabinieri e Treviglio hanno consentito di assicurare alla giustizia di questo delitto, nonostante le difficoltà delle omonimie tra connazionali indiani». Alla conferenza stampa erano presenti anche il sostituto procuratore Emanuele Marchisio, titolare del caso, il colonnello Paolo Storoni, comandante provinciale dell’Arma e il capitano Davide Onofrio Papasodaro, comandante della compagnia di Treviglio.

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