Ancora non fa freddo ma l’influenza «gira»
Ecco i virus in circolazione

Anche se il clima è ancora piuttosto mite, già si parla di influenza . Ecco alcuni dei virus che dovremo cercare di evitare questo inverno.

Con l’inverno alle porte è inevitabile parlare del classico malanno di stagione: l’influenza. È un cliché, ma come tutti i cliché è reale e non dovrebbe essere trascurato o sottovalutato. Si stima che ogni anno nel mondo si ammalano circa 500 milioni di persone, pari a quasi il 10% della popolazione del pianeta. Nei paesi dell’UE/SEE sono 50 milioni le persone all’anno mentre i decessi associati a causa dell’influenza tra sono stimati dai 15.000 ai 70.000.

Il virus viene trasmesso tramite microscopiche goccioline di saliva emesse dalle persone infette con gli starnuti, con la tosse o anche con la semplice fonazione. La trasmissione è facilitata dal contatto ravvicinato tra le persone, dato che il virus ha una elevata contagiosità. Questa elevata capacità di diffusione del virus spiega perché in una popolazione l’epidemia raggiunga il culmine dopo soli 15 giorni dal manifestarsi dei primi casi. La persona infetta è in grado di trasmettere il virus da pochi giorni prima fino a 5-7 giorni dopo la comparsa dei sintomi.

Gli esperti dell’agenzia indipendente dell’Unione europea, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), hanno fatto sapere che per quest’anno non sembrano preoccupati. Sono previsti 4 diversi virus, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che potrebbero arrivare sul territorio italiano, ma con un’incidenza nella media degli scorsi anni. Molto dipenderà dal clima, ma si prevede che saranno circa 3-4 milioni gli italiani che finiranno a letto con la meno desiderata delle compagnie.

Uno non è una novità, è il virus California A/H1N1 che circola sin dal 2009, gli altri sono varianti dei virus che già circolavano negli scorsi anni e cioè A/H3N2, B/Pukhet e B/Brisbane. A questi poi si dovranno aggiungere oltre 200 tra rinovirus, adenovirus e coronavirus che producono sintomi simili ai virus dell’influenza 2016, ma che non sono considerati virus influenzali. Le conseguenze saranno soprattutto febbre, raffreddore e mal di pancia o altri sintomi gastrointestinali che si stima colpiranno fino a 8 milioni di persone. Il periodo più a rischio sarà come sempre quello dopo Natale.

I pazienti più colpiti saranno i neonati ed i soggetti con più di 65 anni di età: queste sono infatti le fasce di popolazione con un sistema immunitario rispettivamente non ancora sviluppato o debilitato, che rischiano quindi anche lo sviluppo di complicazioni come polmoniti e/o bronchiti. Nello specifico, secondo le previsioni il 40% delle persone che verranno colpite sarà sotto i 18 anni, un altro 40% tra i 18 e i 65 e solo il 20% sarà over 65, anche se per loro l’influenza potrebbe portare conseguenze più gravi rispetto a chi è più giovane e sano.

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