Aria di primavera e i rospi traslocano
Volontari in campo per salvarli

Come ogni anno i Bufo bufo si spostano dai monti alle zone umide: già 1.700 in Val Cavallina. Rischio strage sulle strade: barriere e volontari in campo

Anticipo di primavera, i rospi ricominciano la loro spettacolare migrazione verso le zone umide, per la riproduzione. Lago d’Endine, lago d’Iseo, fiume Adda, stagni e laghetti delle valli, i Bufo bufo – questo il nome scientifico dei rospi comuni – sono in partenza, come ogni primavera. Bruttini, sì, ma buffi e soprattutto utilissimi per l’equilibrio dell’ecosistema: sono infatti ghiotti di insetti nocivi, tra cui le fastidiosissime zanzare. Una ragione più che valida per dire che vanno protetti, soprattutto quando attraversano le strade provinciali con il rischio – per non dire la certezza – di finire schiacciati dalle auto.

Un esercito di anfibi ha già iniziato a calare dai monti della Val Cavallina, diretto verso le placide sponde del lago d’Endine e di quello di Gaiano. Per ora è emersa dai boschi soltanto l’avanguardia, ma è ben nutrita: circa 1.700 Bufo bufo, simbolo della valle, hanno abbandonato le abituali dimore per raggiungere le acque in basso, oltre la strada provinciale 76, luogo eletto per la riproduzione. Sono affiancati da altri compagni come tritoni (punteggiato e crestato) e rane (agile, verde e di Lataste), ma in numero molto minore.

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