Atalanta doppia versione
Europa: meno possesso ma più efficacia

Nelle sette partite di campionato 52,8% di possesso contro il 45,5% delle due di Europa League. Negli incontri di coppa cala il numero di tiri, ma la media-gol è più alta. E Berisha deve parare di più.

Malgrado l’undici titolare spesso coincida, la qualità delle avversarie e l’atmosfera europea hanno finora prodotto due «versioni» dell’ Atalanta: tra i confini nazionali i nerazzurri controllano di più il gioco, effettuano più tiri nello specchio della porta e subiscono più falli. In Europa League invece segnano di più, commettono più falli e soprattutto obbligano Etrit Berisha ad un maggior numero di parate.

Le statistiche delle gare europee ovviamente risentono dei soli due match disputati finora, oltre tutto con le avversarie considerate al momento dei sorteggi le più forti del girone, il Lione e l’Everton. Non è detto quindi che dopo i due scontri diretti con l’Apollon (il 19 ottobre a Reggio Emilia e il 2 novembre fuori casa) i numeri dell’Atalanta non possano migliorare anche se la squadra cipriota non va assolutamente sottovalutata. La differenza più evidente tra gare italiane ed europee riguarda il possesso palla: quest’anno in serie A l’Atalanta è arrivata a controllare la sfera per il 52,8 per cento del tempo di gioco effettivo. In Europa League, invece, l’Atalanta si è fermata al 45,5 per cento. Tutto sommato simile invece la percentuale di passaggi andati a buon fine: 82 per cento in Europa, 80,4 per cento in patria.

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