«Brebemi non è più strategica»
Scappa la Provincia: vogliamo vendere

«Dobbiamo vendere le partecipazioni non strategiche ma il bando è andato deserto: da un punto di vista tecnico siamo obbligati a dismettere le partecipazioni che consideriamo non strategiche». La dichiarazione è del presidente della provincia di Bergamo Matteo Rossi che parla di Brebemi, la strada che ora non piace più a nessuno.

Il Comune di Brescia, la Provincia di Bergamo e la Città Metropolitana di Milano, nonostante le resistenze del gruppo, saranno presto fuori da Autostrade Lombarde, che ha il 78,9% della A35. Mentre Intesa Sanpaolo intende uscire entro il 2017. Questo mentre il bilancio 2015 si è chiuso con un rosso di 68,9 milioni, cosa che ha diminuito il capitale di oltre un terzo. «Per noi aveva senso esserci nella fase di start-up - continua il presidente della Provincia - ma ora l’opera deve sostenersi da sé. La Legge 147/2013 (la legge di Stabilità per il 2014, ndr) ci imponeva di mettere a bando le quote per l’alienazione. Noi, come altri enti, lo abbiamo fatto. Purtroppo il bando è andato deserto. Quindi abbiamo proceduto richiedendo alla società di farsene carico, come previsto dalla normativa».

E Rossi spiega: «Non vogliono liquidarci ma noi non ci riteniamo più soci, non andiamo più alle assemblee». Anche Intesa Sanpaolo vuole uscire: con il 42,4461% di Autostrade Lombarde è di gran lunga il soggetto più importante. Nel piano d’impresa 2014-2017 c’era un’indicazione chiara: «Cessione entro il 2017 dell’intero portafoglio di partecipazioni non-core», comprese dunque le quote di Autostrade Lombarde Spa. Un’indicazione che continua ad essere valida anche se, al momento, non sembrano esserci movimenti che possano fare pensare a un’imminente uscita. Si ipotizza che se ne parlerà il prossimo anno.

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