Bus, biglietti più cari per salvare le corse
Ipotesi in campo, cosa ne pensi?

Non c’è trippa per gatti. La spada di Damocle che pende sulle corse dei bus extraurbani è il taglio di 1,4 milioni di euro prefigurato da Via Tasso. Con due risvolti, in ogni caso negativi: 25 posti di lavoro a rischio oppure l’aumento delle tariffe, per salvare il servizio.

La sforbiciata sarebbe però immotivata: secondo i Consorzi di gestione le risorse necessarie per garantire il mantenimento dello status quo ci sono. «Non capiamo come si sia arrivati a ipotizzare questa cifra – sostiene Massimo Locatelli, presidente di Anav Lombardia –, visto che il Fondo nazionale del trasporto non è stato toccato e che la Regione ha garantito l’integrazione di circa 3 milioni su quest’anno». Gravi le conseguenze sul settore nel caso in cui il «vulnus» finanziario venga confermato: la cifra comporta la riduzione di circa un milione di chilometri percorsi col concreto rischio di lasciare a casa 25 lavoratori del comparto provinciale.

Il consigliere provinciale ai Trasporti Mauro Bonomelli (non presente al vertice di ieri mattina per impegni) rassicura: «L’1,4 milioni di euro di cui stiamo parlando lo deve mettere la Provincia, che deve ancora definire il suo Bilancio consuntivo 2015 e quello di previsione del 2016. Con questi incontri abbiamo solo chiesto di presentarci il quadro nel caso in cui non riuscissimo a recuperare queste risorse, per poter valutare le prospettive nel caso dello scenario peggiore. La nostra priorità, però, è trovarle». Per Locatelli, invece, il problema non dovrebbe neanche porsi, «visto che la Regione indica anche la possibilità di aumentare le tariffe (entro il 20%)».

E lancia delle «alternative», «per rendere più economici alcuni servizi oggi onerosi: «Si potrebbero eliminare le prime e ultime corse della Teb, che raggiungono un massimo di 15-20 viaggiatori, e sostituirle con un servizio bus: si passerebbe da un costo di 12 euro al chilometro a un costo di 3 euro al chilometro. Oppure sostituire i treni del sabato o dei giorni festivi, che viaggiano praticamente vuoti. Non chiediamo di sopprimere dei servizi, ma di trasformarli».

Detto questo, le aziende considerano di aver fatto la loro parte: «Noi le proposte le abbiamo fatte. Se le rifiutano e vanno fino in fondo con i tagli, si prendano la responsabilità di causare il licenziamento di almeno 25 persone, in un settore che, come organico, è già però al limite di guardia». Come valutate l’ipotesi di aumentare le tariffe per salvare il servizio?

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