Contagi Covid in Bergamasca: nell’ultima settimana casi scesi del 15%

Diminuisce la curva pandemica a Bergamo e provincia: lo rende noto l’Ats di Bergamo. Nell’ultima settimana si è registrato un decremento pari a -172 casi (-15%), contro i - 9 della settimana precedente: la media giornaliera dei casi incidenti è pari a 143, contro i 167 della settimana precedente.

La dimensione statistica dei nuovi casi identificati su base comunale (ed il relativo tasso di incidenza per 1.000 abitanti) mostra, per la settimana che va dal 28 aprile al 4 maggio 2021, la ripresa di «una moderata decrescita rispetto alla settimana precedente, con un decremento pari -172 casi (-15%) contro i - 9 della settimana antecedente; la media giornaliera dei casi incidenti è pari a 143, contro ai 167 della settimana precedente» fanno sapere da Ats.

I dati evidenziano, quindi, una situazione di lieve ripresa della decrescita della curva negli ultimi sette giorni. Ciò è confermato anche dal valore di incidenza complessivo settimanale, a livello provinciale, che si attesta a 87 per 100.000 abitanti nel periodo in osservazione, rispetto al valore di 102 della scorsa settimana.

La principale area critica è tuttora rappresentata dal territorio afferente all’Ambito dell’Alto Sebino, in particolare a causa di focolai intra-famigliari, che hanno portato come conseguenza, per la positività riscontrata in bambini e ragazzi, anche la necessità di messa in quarantena di numerose classi scolastiche.

Il numero di Comuni con zero casi incidenti è pari a 76, un valore identico a quello della settimana precedente. «In sintesi, la situazione complessiva della terza ondata in provincia di Bergamo, mostra lievi ma promettenti segnali di ripresa del decremento della curva epidemica» commenta ancora Ats Bergamo.

« Ribadiamo nuovamente, pertanto, l’importanza di mantenere elevata l’attenzione sulla necessità di rispettare, e far rispettare, rigorosamente tutte le norme previste, in particolare sul distanziamento sociale e sull’utilizzo dei mezzi di protezione individuale (mascherina chirurgica -evitando se possibile quelle di stoffa non certificate-, lavaggio delle mani, etc.), in famiglia e nelle situazioni extra-famigliari, per quanto è correlabile ai trasporti pubblici ed alla quota di attività didattiche in presenza, nonché ad altre situazioni in cui aumenta il rischio di contagio» sottolinea ancora una volta Ats.

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