Covid-19, al via la campagna vaccinale
in Humanitas Gavazzeni e Castelli

Dopo le prime vaccinazioni effettuate venerdì 8 gennaio a 60 tra medici, infermieri e Oss, è partita martedì 12 gennaio la campagna vaccinale contro Covid-19 in Humanitas Gavazzeni e Castelli.

Dopo le prime vaccinazioni effettuate venerdì 8 gennaio a 60 tra medici, infermieri e OSS, è partita oggi la campagna vaccinale contro Covid-19 in Humanitas Gavazzeni e Castelli. Tra i primi ad essere vaccinati, i professionisti impegnati nelle cure di pazienti fragili, ad esempio onco-ematologici, nelle procedure ad alto rischio di contagio e ovviamente quelli particolarmente esposti al virus, come le équipe che prestano servizio nell’Emergency Center, Terapia Intensiva e in Medicina d’Urgenza. Le vaccinazioni Pfizer-BioNTech sono legate alla disponibilità delle dosi fornite da Regione Lombardia attraverso l’hub di riferimento, l’ASST Papa Giovanni XXIII, e saranno via via estese a tutti i professionisti e allo staff dell’ospedale.

«Riceveremo un minimo di 300 dosi alla settimana – commenta Massimo Castoldi, Direttore Sanitario di Humanitas Gavazzeni e Castelli – per arrivare a vaccinare più operatori possibili. Siamo organizzati per procedere rapidamente e abbiamo riscontrato grande entusiasmo tra gli operatori sanitari. Proseguiremo nei prossimi giorni a vaccinare tutti i professionisti delle strutture Humanitas con un forte impegno organizzativo per rendere l’ospedale sempre più sicuro e proteggere i nostri pazienti».

«Il vaccino rappresenta l’unica scelta razionale per combattere il contagio dal virus – spiega Emilio Bombardieri, Direttore Scientifico di Humanitas Gavazzeni e Castelli –. Ci sono persone che hanno paura degli effetti secondari, ma ricordiamo che i vaccini, come del resto tutti i farmaci, prima di essere messi a disposizione, vengono testati da agenzie (FDE americana, EMA europea e AIFA Italia), secondo rigidi e severi protocolli. Sono quindi sicuri».

Dal 21 febbraio fino a maggio 2020, Humanitas Gavazzeni ha visto tutto il personale impegnato nel fronteggiare la prima ondata di Covid-19, curando oltre 1000 pazienti, e ancora oggi ne ospita 13. Le parole di medici e infermieri vaccinati oggi, gli stessi coinvolti nella prima fase dell’emergenza, rivelano l’emozione di chi ha voglia di ricominciare il nuovo anno all’insegna della speranza.

«Sono felice ed emozionata di essere testimone di questo grande traguardo. Vaccinarsi, per chi come me ha vissuto la fase più dura dell’emergenza Covid-19 nelle corsie dell’ospedale e in Terapia Intensiva, è soprattutto un segno di rispetto nei confronti di quello abbiamo vissuto a Bergamo – racconta con gli occhi che le sorridono Annamaria Margadonna, coordinatrice infermieristica Anestesia e Terapia Intensiva di Humanitas Gavazzeni –. Questo vaccino rappresenta la nostra voglia di ritrovare una nuova normalità, un gesto doveroso per noi stessi e per i nostri pazienti».

«Questa è una giornata importante ed essere vaccinati assume un significato particolare perché siamo protagonisti di un importante traguardo scientifico che ci infonde una grande speranza. Dal punto di vista medico vaccinarsi è un dovere deontologico a tutela nostra e dei pazienti». – commentano Luca Usai e Vincenzo Ruggiero Perrino, ortopedici dell’unità di Ortopedia e Traumatologia di Humanitas Gavazzeni, che, durante la primavera, come tanti altri colleghi, si sono messi al servizio nei reparti Covid.

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