Covid, in Cdm la nuova stretta
Scontro sull’inizio della scuola

In Consiglio dei ministri nella serata di lunedì 4 gennaio il decreto legge con le misure da adottare dopo l’Epifania. Scontro sulla scuola: il Pd ha chiesto di rinviare l’apertura al 15 gennaio.

Una zona gialla «rafforzata» nei giorni feriali - con il divieto di spostamento tra le regioni e la conferma della regola che prevede la possibilità di spostarsi verso un’altra abitazione nella regione per massimo due persone - e una zona arancione nel fine settimana. È questa l’impostazione del decreto anti Covid che il Consiglio dei ministri si è riunito per discutere nella serata di lunedì 4 gennaio, un vertice durato fino a tarda ora, anche a causa dello scontro sull’apertura delle scuole in seguito alla richiesta del Pd di posticiparla al 15 gennaio.

Con il nuovo decreto, in sostanza, per un’altra settimana saranno vietati gli spostamenti tra le Regioni, i ristoranti e i bar rimarranno chiusi nel week end così come è stato per tutte le festività, sarà possibile spostarsi una sola volta al giorno in non più di due persone per andare a trovare parenti o amici che vivono nella stessa regione. Inoltre da lunedì si abbasseranno le soglie per entrare in zona arancione o rossa, con almeno già sette regioni a rischio. In sostanza il governo abbassa le soglie che fanno scattare la zona arancione o rossa: se una regione è in «scenario 2» - dunque con un Rt da 1 a 1,25 - diventa arancione; se è in uno «scenario 3» con Rt da 1,25 a 1,50 va invece in rosso. Misure che si applicano, dice il decreto, ad una o più regioni «nel cui territorio si manifesta un’incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti». Un passaggio quest’ultimo, sottolineano fonti di governo, introdotto per evitare che regioni con una circolazione virale bassa possano invece finire in arancione a causa di singolo episodio di aumento dell’Rt. Il nuovo sistema delle fasce scatterà però da lunedì 11: venerdì arriverà il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità e sulla base dei dati aggiornati scatteranno le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza per l’attribuzione dei colori alle regioni. Ad oggi, in arancione andrebbero Calabria, Liguria, Lombardia, Puglia e Veneto, che hanno tutte un Rt superiore ad 1 e un rischio alto, mentre Marche ed Emilia Romagna sono al limite.

Per il weekend del 9-10, tutta l’Italia sarà in fascia arancione con le stesse eccezioni, negli spostamenti tra i Comuni, previste per le feste natalizie. Sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia È consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle già conviventi, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Alta tensione in Cdm sulla riapertura delle scuole, prevista il 7 gennaio ma sulla quale il Pd ha chiesto un rinvio al 15, trovando Iv su posizioni opposte. Per le Ministre di Iv il rinvio è segno di un «caos inaccettabile». Quello che manca «per l’ennesima volta», avrebbero detto Bellanova e Bonetti secondo fonti Iv, è «un’azione di governo del processo organizzativo e di concertazione con le regioni. Non si doveva arrivare a questo punto quando lo abbiamo detto da mesi che le scuole avrebbero riaperto a gennaio». Anche il M5S era entrato in Cdm con una posizione diversa da quella del Pd: quella di confermare l’apertura il 7 gennaio.

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