Crisi Alitalia, la Cisl Bergamo si smarca
«Qui il low cost è volano di sviluppo»

Il segretario Piccinini replica ai livelli regionali della Fit Cisl: «Da oltre un decennio le compagnie low cost hanno aperto e reso accessibile a milioni di persone, a Bergamo, in Italia e nel mondo, il trasporto aereo»

«Se additiamo le compagnie low cost, tra queste Ryanair, come causa del fallimento Alitalia, siamo completamente fuori strada. Da oltre un decennio le compagnie low cost hanno aperto e reso accessibile a milioni di persone, a Bergamo, in Italia e nel mondo, il trasporto aereo. Nel nostro territorio questa presenza ha rappresentato e rappresenta un forte valore aggiunto e un volano di sviluppo». Ferdinando Piccinini, segretario provinciale della Cisl , replica alla posizione della segreteria lombarda Fit Cisl sul tema.

«La crisi Alitalia, in tutti questi anni, ha cause ben più complesse rispetto soprattutto al suo gruppo dirigente, al piano industriale che non è stato in grado di vincere la sfida delle presenza a livello internazionale e della produttività. Più che guardare cause esterne, occorre che anche il sindacato faccia una seria riflessione su come ha gestito la sua rappresentanza in Alitalia in questi anni e, come ha giustamente rimarcato Annamaria Furlan, affronti il tema della democrazia sindacale attraverso la responsabilità del mandato di rappresentanza e non attraverso un utilizzo sbagliato del referendum, che apre la strada a demagogie e populismi pericolosi, soprattutto per gli stessi lavoratori. È sacrosanta, invece, la battaglia perché tutti i lavoratori, compresi quelli dipendenti delle compagnie low cost, abbiano gli stessi diritti e tutele contrattuali, e si contrastino con ogni mezzo tentativi di dumping contrattuali».

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