Dai guanti alle diverse protezioni
Ecco cosa indossare e come orientarsi

Dai modelli base, quello chirurgico, a quelli che proteggono di più. I consigli su come indossarli.

Chirurgiche, ffp2 e ffp3, con o senza valvole, lavabili, monouso. Da settimane, c’è una quotidianità scandita da queste parole, da questi prodotti. E se mettersi la mascherina è ormai un gesto abitudinario, il ministero della Salute ricorda alcune regolette.

Prima di indossare la mascherina, lavarsi accuratamente le mani; assicurarsi che aderisca bene al volto; evitare di toccare la mascherina mentre la si indossa; se la si tocca, lavarsi le mani; quando la monouso diventa umida, sostituirla e non riutilizzarla; togliere la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore; gettarla immediatamente in un sacchetto chiuso e lavarsi le mani. La mascherina «base» è quella chirurgica, che protegge gli altri da noi stessi: è fatta in modo tale che saliva e vapore acqueo di chi la indossa non possano raggiungere l’interlocutore.

Con alcuni accorgimenti, però. Innanzitutto, che davvero la mascherina sia monouso: l’uso prolungato ne compromette l’efficacia, e ciò che viene «trattenuto» non è il 100% delle goccioline: «I limiti osservati dalle mascherine chirurgiche nel trattenere le goccioline più fini ribadisce il concetto di come le misure più efficaci siano soprattutto legate al mantenimento della distanza interpersonale – scrivono Roberto Burioni e Nicasio Mancini su Medicalfacts -. Solo così, mantenendo la giusta distanza, si può davvero essere sicuri dell’efficacia della mascherina che si sta indossando». Quelle lavabili, peraltro, non sono lavabili all’infinito. Ci sono poi le mascherine con maggiore efficienza filtrante, cioè le ffp2 (efficienza uguale o maggiore al 94%) e ffp3 (efficienza uguale o maggiore al 99%). Decisiva è però la presenza o meno della valvola: quelle con la valvola proteggono chi le indossa dall’ambiente esterno, ma non l’ambiente circostante dall’espulsione di eventuali particelle di chi le indossa; quindi si è pericolosi per gli altri. Le ffp2 e le ffp3 senza valvola, invece, proteggono in entrambe le direzioni. Anche i guanti monouso sono particolarmente gettonati. Le indicazioni arrivano dall’Istituto superiore di sanità: il loro uso non sostituisce la corretta e accurata igiene delle mani; vanno cambiati ogni volta che si sporcano e non devono entrare in contatto con bocca, naso e occhi. Peraltro, con i guanti non vanno nemmeno toccati oggetti d’uso quotidiano, come il cellulare, perché se il guanto è «contaminato» anche questi ultimi potrebbero fare la stessa fine.

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