Discariche abusive nei campi in provincia
Gli agricoltori protestano: «Adesso basta»

La campagna bergamasca sta rischiando di diventare una discarica a cielo aperto. A lanciare l’allarme è la Coldiretti provinciale preoccupata per le numerose segnalazioni ricevute dai propri associati.

«I lavori primaverili sono entrati nel vivo – rileva Coldiretti Bergamo - e gli agricoltori sempre più frequentemente sono costretti a raccogliere spazzatura di ogni genere prima di entrare con i loro mezzi nei campi. Senza contare la massa di rifiuti che trovano ai lati delle strade o che intasa i fossi». Un tempo ad avere questi difficoltà erano soprattutto le aree agricole in prossimità dei centri urbani, ora però il problema è diffuso un po’ ovunque.

«Ogni anno è la stessa storia – spiega Nazzareno Samuel Ferro, agricoltore di Torre Pallavicina – devo dedicare tempo e risorse per fare un po’ di pulizia ed evitare che bottiglie di plastica e di vetro ed altri scarti di ogni genere vadano a finire in pieno campo e magari mi danneggio pure le macchine che utilizzo per i lavori. L’altro giorno per bonificare un chilometro di strada ho dovuto impiegare due persone per due ore. Hanno raccolto circa mezzo metro cubo di spazzatura. E questo è solo un esempio».

Secondo un’elaborazione su dati ARPA negli ultimi dieci anni le famiglie bergamasche hanno messo in atto un comportamento virtuoso e hanno tagliato notevolmente la quantità di rifiuti: quasi 62 chili in meno pro capite all’anno nella città di Bergamo e circa 37 chili in meno a livello provinciale.

«Se da un lato è positivo registrare che l’atteggiamento dei cittadini nelle loro case è decisamente migliorato – prosegue Coldiretti Bergamo -, dall’altro si denota un’assoluta mancanza di rispetto per le proprietà altrui e una maleducazione dilagante».

Il campionario dell’inciviltà è ricco e variegato. Gli agricoltori trovano di tutto, dagli indumenti alle casseforti, dai materassi ai pneumatici fino agli elettrodomestici e i mobili. Gli oggetti di vetro rappresentano un vero e proprio pericolo perché se si frantumano, i piccoli pezzi rischiano di finire nel foraggio e quindi nelle corsie di alimentazione degli animali, per i quali possono addirittura essere fatali.

Simone Locatelli di Chiuduno ha persino trovato un divano ai bordi del suo vigneto, mentre Rolando Personeni di Brembate è costantemente costretto a raccogliere rifiuti di ogni genere, in particolare in un terreno situato a 100 metri dalla stazione ecologica. Una volta un tappeto abbandonato nel loietto gli si è attorcigliato intorno ai dischi della falcia-condizionatrice e ha impiegato più di un’ora per toglierlo. Chiara Tiraboschi di San Paolo D’Argon riferisce di un accordo fatto ad hoc con l’amministrazione comunale per il ritiro indifferenziato della grande quantità di immondizia che invade i suoi campi.

«Il nostro territorio è molto apprezzato dai turisti anche per le sue bellezze paesaggistiche – conclude Coldiretti Bergamo –; è un vero peccato che il gesto di alcuni incivili ne comprometta l’immagine. Uno sfregio che unito ai danni causati agli agricoltori mette in evidenza la necessità di investire sulla formazione civica delle giovani generazioni per far si che la situazione migliori in futuro, ma anche sulla necessità di individuare nuove forme di intervento da parte delle amministrazioni comunali per porre fine a questo malcostume».

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