Cronaca / Bergamo Città
Sabato 13 Giugno 2020
Giornata mondiale del donatore
Dal 22 la raccolta di plasma anti Covid-19
Domenica 14 giugno è in programma la Giornata mondiale del donatore, sabato sera il varco sulle Mura venete di Porta San Giacomo illuminato di rosso.
In occasione della Giornata mondiale del donatore, Regione Lombardia con Area, Avis regionale e tutto il sistema trasfusionale lombardo lanciano il progetto che prenderà il via il prossimo 22 giugno, per analizzare il plasma dei donatori di sangue portatori di anticorpi anti-SARS-CoV-2 e raccogliere il plasma iperimmune.
Il protocollo prevede un ampio coinvolgimento dei donatori volontari periodici di plasma, che saranno sottoposti a test sierologici e contestualmente al tampone per verificare la presenza di anticorpi specifici per SARS-CoV-2. Ciò permetterà di effettuare uno studio sulla presenza e sulla durata degli anticorpi su una popolazione vasta e tipicamente asintomatica, con il coinvolgimento di circa 20.000 donatori grazie anche al contributo dell’intero sistema trasfusionale lombardo.
Un progetto che somma il proprio valore a quanto già accade, se si considera che un quarto del sangue, e quindi del plasma raccolto in Italia, proviene dalle donazioni lombarde che, grazie al sistema di compensazione nazionale, viene utilizzato anche in altre regioni che abbiano carenze.
«Un lavoro di squadra nella ricerca di una cura contro il Covid-19 - commenta il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana - ma anche un invito a donare proprio in occasione della Giornata mondiale del donatore: un gesto tanto semplice quanto di fondamentale importanza. Grazie all’importante contributo di Avis Lombardia e dei suoi donatori, portiamo avanti il progetto della ’banca del plasma’ e lavoriamo per raccogliere quanto più plasma possibile. Una speranza concreta nella lotta contro il Covid-19«.
«Regione Lombardia provvederà a eseguire test sierologici a tutti i donatori di plasma che al momento della donazione sceglieranno, su base volontaria, di partecipare al programma - spiega l’assessore al Welfare Giulio Gallera - con un importante valore anche nel campo della ricerca, perché ci permette di effettuare uno studio specifico sulla presenza degli anticorpi nei donatori che verrà analizzata anche a distanza di sei mesi».
«L’utilizzo di anticorpi che neutralizzano il virus e ne riducono la carica virale - spiega Rosa Chianese, responsabile Struttura regionale di coordinamento per le attività trasfusionali - è una strategia che sta dando risultati incoraggianti dal punto di vista della cura. Questi anticorpi neutralizzanti si trovano nel plasma dei soggetti che hanno manifestato l’infezione da Covid-19 e sono guariti ovvero hanno contratto l’infezione con sintomatologia lieve o in forma asintomatica e in ogni caso hanno eliminato il virus. L’obiettivo del progetto è dunque quello di raccogliere e conservare il plasma iperimmune per orientarlo alla produzione farmaceutica di immunoglobuline neutralizzanti specifiche».
Per ottimizzare il «bancaggio» di tale prezioso dono, nel primo mese quindi sarà possibile effettuare 2 donazioni, con un intervallo minimo di 14 giorni, secondo la normativa. Di primaria importanza quindi il ruolo di Avis Regionale Lombardia nel coinvolgere il maggior numero possibile di donatori.
«Proprio in occasione della Giornata mondiale del donatore lanciamo un appello, oggi più che mai attuale - ha detto Oscar Bianchi, presidente di Avis regionale - sul valore e sull’importanza della donazione. Donare il sangue e i suoi emocomponenti può salvare una vita e non solo: possiamo contribuire a concretizzare una cura efficace nella lotta al Covid-19. Siamo dunque al lavoro per coinvolgere tutti i donatori periodici di plasma della Lombardia che grazie alla disponibilità e al costante impegno delle Unità di raccolta associative e delle strutture trasfusionali potranno sottoporsi ai test necessari per rilevare la presenza di anticorpi. Indagini importantissime che ci consentiranno di effettuare valutazioni epidemiologiche accurate, utili a comprendere e determinare la diffusione del virus sul territorio».
In occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue, celebrata universalmente il 14 giugno in occasione della data di nascita del biologo austriaco Karl Landsteiner, scopritore dei gruppi sanguigni, anche Avis Comunale Bergamo si unisce al coro delle Avis di tutta Italia per ricordare l’importanza della donazione e ringraziare i suoi avisini. Per l’occasione, grazie alla collaborazione con il Comune di Bergamo, a partire dalle 21 di sabato 13 giugno, il varco sulle mura venete di Porta San Giacomo si illuminerà di rosso.
L’edizione 2020 della giornata sarebbe stata un’edizione speciale dal momento che, per la prima volta nella storia, avrebbe dovuto svolgersi in Italia con una fitta programmazione di attività e azioni nelle piazze del Belpaese. Purtroppo, per via della pandemia, tutte le iniziative programmate in tutto il mondo sono state sospese e, come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Italia avrà la possibilità di recuperare, ospitando l’evento globale nel 2021.
Avis Comunale Bergamo, da sempre soggetto attivo nell’organizzare in città un momento di festa e condivisione per promuovere la donazione, quest’anno concentrerà le sue forze in un grande messaggio volto a promuovere e consolidare l’acquisizione di nuovi donatori e la salvaguardia della salute dei suoi veterani che da tempo hanno aderito alla causa. Non mancherà quindi lo spirito e l’intenzione di rendere omaggio alla causa e ai volontari, anche nella particolare situazione d’emergenza che abbiamo vissuto e che stiamo ancora affrontando.
«Un enorme grazie va a tutti i donatori che con costanza donano una parte di sé stessi - sottolinea il presidente di Avis Comunale Bergamo Roberto Guerini -. Il gesto della donazione ha un valore immenso, è un atto d’amore che salva vite umane». Un messaggio di gratitudine quello che il presidente indirizza a tutti i collaboratori e volontari, prendendo l’occasione di trarre le somme anche dell’andamento annuale delle donazioni.
«Nel 2019 l’Avis Comunale di Bergamo ha registrato 6715 donazioni e 588 nuovi iscritti. Un buon risultato, ma possiamo fare molto di più. I bergamaschi hanno un grande cuore: il nostro compito è spiegare loro che diventare “donatore” significa occuparsi degli altri facendo aumentare la disponibilità di emocomponenti ma anche di sé stessi perché i donatori periodici sono sottoposti ad accurate visite e attenti controlli sul sangue».
I dati dell’anno precedente sono buoni, allo stesso modo sembravano prospettarsi anche quelli di inizio anno 2020, smentiti, in seguito, come ci si poteva aspettare, dalla diminuzione delle donazioni a partire dall’ultima settimana di febbraio, proprio in concomitanza della diffusione del Covid-19 nel nostro territorio.
«Dopo aver tranquillizzato i volontari che non c’era motivo di temere un contagio durante la donazione, abbiamo registrato un picco di donazioni e di richieste di nuovi iscritti. Ben vengano i nuovi iscritti e le donazioni, ma ciò che conta è la regolarità del flusso donazionale durante l’anno per non incorrere in eccessi o deficit di scorte che potrebbero comportare una difficile gestione, conservazione e utilizzo delle scorte»
Guerini conclude ricordando l’importanza per Avis di rendere consapevoli i cittadini che la disponibilità di sangue sicuro è fondamentale per i trattamenti, per gli interventi urgenti, per il supporto di complesse procedure mediche e chirurgiche. Per informazioni e programma: www.avisbg.it, Facebook @avis.comunalebergamo e Instagram @aviscomunalebergamo
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