Venerdì sciopero studentesco per il clima
Il ministro Fioramonti: assenze giustificate

È indetto per venerdì 27 settembre, come in tante altre città europee. La manifestazione partirà dalle 9 dal piazzale della stazione. Il ministro Fioramonti: giustificate le assenze per la manifestazione.

Facce colorate e cartelli contro il cambiamento climatico, i ragazzi di «Fridays for future» (Fff), movimento ispirato a Greta Thunberg, porteranno a Bergamo il terzo sciopero globale #Globalstrikeforclimate. È indetto per venerdì 27 settembre, come in tante altre città europee. La manifestazione partirà dalle 9 dal piazzale della stazione.

Lo sciopero del 27 è di natura «studentesca», ma il movimento Fff di Bergamo invita tutti a partecipare, «di qualsiasi età o professione, condividete l’evento» si legge sulla pagina Facebook di Fridays for future Bergamo. Anche il Comune di Bergamo scenderà in piazza a fianco della città in protesta, aveva annunciato già l’assessore all’Ambiente Stefano Zenoni: «Lo scorso 8 luglio il Consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno che ha dichiarato l’emergenza climatica, documento che prevede l’adesione a questo tipo di iniziative. Valuteremo i modi, ma l’amministrazione comunale ci sarà».

Con un intervento anche del ministro che propone che gli studenti non portino la giustifica per l’assenza da scuola venerdì: il neo ministro Lorenzo Fioramonti a tal proposito ha inviato una circolare alle scuole, ricordando naturalmente che saranno i presidi a dover prendere la decisione finale, in base alla loro autonomia.

L’attenzione del ministro per la sensibilizzazione sul clima è nota: nei giorni scorsi ha inviato anche una lettera a tutte le scuole italiane, per sollecitare momenti condivisi con gli studenti in occasione della settimana di mobilitazione globale per l’ambiente. E dal 21 settembre è stato annunciato che sulla storica facciata del ministero a viale Trastevere comparirà un nuovo slogan «Istruzione, no estinzione».

«In accordo con quanto richiesto da molte parti sociali e realtà associative impegnate nelle tematiche ambientali - ha spiegato Fioramonti presentando su Facebook la sua iniziativa - ho dato mandato di redigere una circolare che invitasse le scuole, pur nella loro autonomia, a considerare giustificate le assenze degli studenti occorse per la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico».

«In questa settimana dal 20 al 27 settembre, infatti, ragazzi e ragazze di ogni Paese stanno scendendo in piazza per rivendicare un’attenzione imprescindibile al loro futuro, che è minacciato dalla devastazione ambientale e da una concezione economica dello sviluppo ormai insostenibile. L’importanza di questa mobilitazione - ha concluso il ministro Fioramonti - è quindi fondamentale per numerosi aspetti, a partire dalla necessità improrogabile di un cambiamento rapido dei modelli socio-economici imperanti. È in gioco il bene più essenziale, cioè imparare a prenderci cura del nostro mondo».

L’appuntamento di venerdì 27 non è l’unico: gli attivisti di #Fridays delle diverse città italiane hanno preparato un «calendario ricco di eventi per l’intera settimana», conferenze con associazioni e scienziati, flash mob, e biciclettate riempiranno la città italiane fino alla manifestazione del 27 settembre che coinvolgerà anche adulti di ogni età, «tutti insieme per dimostrare la loro preoccupazione per la traiettoria ambientale e climatica che deve cambiare». Grazie all’indizione di sciopero da parte di alcuni sindacati anche gli insegnanti nelle scuole e i lavoratori di tutti i settori potranno unirsi alle manifestazioni.

Tre le richieste dei manifestanti, il «raggiungimento dello zero netto di emissioni a livello globale nel 2050 e in Italia nel 2030, per restare entro i +1.5 gradi di aumento medio globale della temperatura. La transizione energetica deve essere attuata su scala mondiale, le risorse economiche che serviranno per attuarla devono essere ricercate tra chi si è arricchito inquinando il pianeta. Valorizzazione della conoscenza scientifica, ascoltando e diffondendo i moniti degli studiosi più autorevoli di tutto il mondo».

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