I vescovi lombardi pellegrini al Duomo
Beschi eletto vicepresidente

Mercoledì 2 marzo il cardinale Angelo Scola e altri 21 vescovi (tra i quali il cardinale Dionigi Tettamanzi) delle 10 diocesi lombarde (i titolari, gli ausiliari e gli emeriti) hanno vissuto il loro Giubileo a Milano, attraversando la Porta Santa del Duomo e pregando insieme nella cattedrale.

I vescovi, entrati in Duomo, hanno vissuto diverse tappe di preghiera, sostando anzitutto davanti al fonte battesimale, poi alla Croce di San Carlo dove è sepolto il cardinale Carlo Maria Martini e davanti all’altare maggiore e all’immagine della Beata Vergine Maria.

Sono poi scesi nello scurolo che custodisce le spoglie di San Carlo Borromeo e infine hanno reso omaggio a beato Paolo VI, fermandosi all’altare che ospita le sue reliquie. «Un gesto semplice che può essere imitato facilmente da tutti i battezzati, una bella occasione per accoglier l’abbraccio con cui il Padre ci sorprende, purché noi ci lasciamo almeno trascinare», ha detto il cardinale Scola, al termine del rito.

Il Cardinale ha anche sottolineato che «si assiste dall’inizio del Giubileo ad un forte incremento delle confessioni, partecipazione che smentisce la falsa impressione che le chiese si stiano svuotando». Il rito è stato preceduto dalla riunione della Conferenza Episcopale Lombarda, i cui lavori si sono svolti nel Palazzo arcivescovile.

Nel corso della riunione i vescovi lombardi (presieduti dal card. Scola) hanno eletto vicepresidente, monsignor Francesco Beschi (vescovo di Bergamo), in sostituzione di monsignor Dante Lafranconi, vescovo di Cremona da poco diventato emerito per raggiunti limiti d’età.

Nel corso della riunione sono stati analizzati i lavori di alcune delle commissioni ed organismi ecclesiali regionali che afferiscono alla Cel (vita consacrata, ecumenismo, scuola, migranti, turismo, vita religiosa, istituti di cura, laicato, diaconato permanente, turismo, beni culturali). Questo l’elenco dei vescovi presenti: cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito Milano, monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, monsignor Luciano Monari, vescovo di Brescia, monsignor Diego Attilio Coletti, vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, vescovo di Crema, monsignor Antonio Napolioni, vescovo di Cremona, monsignor Maurizio Malvestiti, vescovo di Lodi, monsignor Roberto Busti, vescovo di Mantova, monsignor Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia, monsignor Maurizio Gervasoni, vescovo di Vigevano, monsignor Franco, vescovo ausiliare Milano, monsignor Erminio De Scalzi, vescovo ausiliare Milano , monsignor Mario Enrico Delpini, vicario generale diocesi Milano, monsignor Vincenzo Di Mauro, vescovo emerito di Vigevano, monsignor Marco Virgilio Ferrari, vescovo ausiliare emerito Milano, monsignor Dante Lafranconi, vescovo emerito di Cremona, monsignor Paolo Martinelli, vescovo ausiliare Milano, monsignor Angelo Mascheroni, vescovo ausiliare emerito Milano, monsignor Luigi Stucchi, vescovo ausiliare Milano, monsignor Pierantonio Tremolada, vescovo ausiliare Milano, monsignor Giovanni Giudici, vescovo emerito di Pavia, e monsignor Giuseppe Merisi, vescovo emerito di Lodi.

Infine l’Arcivescovo ha ricordato l’appuntamento di stasera al Piccolo Teatro Studio con la seconda serata dei Dialoghi di Vita Buona, dal titolo «Le cose che abbiamo in comune» con l’Arcivescovo di Parigi, il cardinale André Vingt-Trois, il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca e la presidente Rai Monica Maggioni. «Che cosa sono i diritti oggi? Che cosa vuol dire avere in comune una cittadinanza? Sono gli interrogativi a cui laici, credenti e chi dice di non credere sono chiamati a dare una riposta per affrontare il cambiamento d’epoca che è in corso», ha sottolineato il Cardinale Scola.

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