La foto dello studente in Università
L’Ateneo: impianto spento e non inquina

Una foto di uno studente e il troppo caldo delle aule universitarie. Ma non c’è pericolo per l’inquinamento: a segnalarlo l’Università di Bergamo che spiega i controlli effettuati. L’impianto è spento e tra l’altro non inquina essendo alimentato con il teleriscaldamento.

«A seguito della segnalazione dello studente sul termostato a 26.8° sono state fatte delle verifiche: il termostato indicato nella fotografia è situato nell’aula 4 delle sede in via dei Caniana. Si precisa, come risulta dalla foto, che l’impianto di riscaldamento non stava funzionando perché diversamente sarebbe comparsa sul visore una “fiammella” che non risulta dalla foto». Lo scrive il direttore generale dell’Università di Bergamo Giuseppe Giovanelli che ha effettuato le verifiche.

«L’elevata temperatura rilevata è causata dall’innalzamento delle temperature esterne (soprattutto le minime) che si è verificato negli ultimi giorni per cui si rende necessario ridurre la temperatura dell’acqua di riscaldamento. Tale operazione verrà effettuata in questi giorni per le diverse sedi - continua l’Ateneo -. Trattandosi poi di un’aula con la presenza di un numero considerevole di studenti, l’innalzamento della temperatura è inevitabile in un periodo nel quale ovviamente non è funzionante l’impianto di raffrescamento e la temperatura esterna risulta più elevata. Si tratta di un fenomeno normale che può accadere nel passaggio di stagione ma che non provoca alcun effetto sull’inquinamento considerato che l’impianto di riscaldamento non è in funzione: per eliminarlo radicalmente sarebbe necessario avviare l’impianto di raffreddamento, in tal modo sì con effetti sull’ambiente».

Continuano dall’Università: «È comprensibile e persino positiva l’attenzione di tutti all’ambiente ed alla respirabilità dell’aria: È infine solo il caso di precisare che la sede universitaria di Via Dei Caniana ha un impianto alimentato con il teleriscaldamento e quindi senza emissioni inquinanti».

Il tema resta «caldo» e numerose via Facebook le segnalazioni di uffici, abitazioni e negozi con il riscaldamento che supera i limiti previsti dall’ordinanza, ora revocata. Ma il tema inquinamento è comunque all’ordine del giorno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA