Liliana Segre nominata senatrice a vita
Dal 2005 cittadina onoraria di Bergamo

La nomina del Presidente della Repubblica. Nel 2005 era diventata anche cittadina onoraria di Bergamo con una commovente cerimonia in Comune.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato Senatrice a vita, ai sensi dell’articolo 59, secondo comma, della Costituzione, la dottoressa Liliana Segre per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale. Il decreto è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Paolo Gentiloni.

Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Ugo Zampetti provvederà alla consegna al Presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, del decreto di nomina. Il Presidente della Repubblica ha informato telefonicamente la neo Senatrice a vita della nomina.

«La vita di Liliana Segre è testimonianza di libertà. Da senatrice ci indicherà il valore della memoria. Una decisione preziosa a 80 anni dalle leggi razziali». Così il premier Paolo Gentiloni su twitter dopo la nomina a senatrice a vita.

Liliana Segre era stata nominata cittadina onoraria di Bergamo nel 2005 dall’allora sindaco Roberto Bruni e il presidente del Consiglio comunale Marco Brembilla. «Noi non celebriamo qui le vittime della Shoah - aveva affermato Bruni - ma chi, fortunatamente è sopravvissuto a quella tragedia, si è mosso instancabile pellegrino a denunciarne l’atrocità e a chiamare alla responsabilità, alla coscienza, all’azione». Liliana Segre, allora 75enne, aveva partecipato alla cerimonia svoltasi a Palazzo Frizzoni visibilmente commossa. Davanti al consiglio comunale e alcuni cittadini aveva ripercorso in un’articolato intervento l’immane tragedia di cui è stata testimone: «Ho iniziato a raccontare - ha detto - per un debito non pagato. Lo dovevo a tutte le vite che ho visto spezzare intorno a me. E lo dovevo soprattutto ai miei che sono morti ad Auschwitz».

A nome di tutte le comunità ebraiche in Italia, esprimo la nostra commozione per la decisione del Presidente Mattarella» che «risponde esattamente alla profonda esigenza di assicurare che l’istituzione chiamata a legiferare abbia a Memoria quanto avvenuto nel passato e sappia in ogni atto associare al formalismo della legge anche l’intrinseca giustizia e rispondenza ai fondamentali principi etici, in un contesto sempre più preoccupante nel quale l’oblio rischia di divenire legge oltre che fenomeno sociale». Così la presidente Ucei Noemi Di Segni sulla nomina di Liliana Segre.

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