Manifesti abusivi contro Mussolini
«Ma coprono un Nobel per la Pace»

«Sono comparsi in città manifesti abusivi della campagna per revocare la cittadinanza onoraria data a Mussolini nel 1924». Ma i manifesti coprono uno spettacolo dedicato al Premio Nobel per la Pace San Suu Kyi. la denuncia tramite Fb dell’assessore Nadia Ghisalberti.

L’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo è molto dettagliata nel suo messaggio online: «Mi chiedo se chi ha fatto questo gesto si sia accorto di aver coperto proprio la promozione dello spettacolo teatrale dedicato alla vita del Premio Nobel per la Pace San Suu Kyi, simbolo della lotta politica per la libertà e la democrazia contro i generali birmani. Un tema, quello dei diritti civili, su cui l’Assessorato alla Cultura ha investito anche con molte iniziative collaterali: attività nelle scuole, collaborazioni con la cattedra Unesco sui diritti umani e incontri nelle comunità di accoglienza dei rifugiati politici. Anche per questo il gesto mi sembra ancora più sgradevole e insensato».

Un controsenso il «Keep your city clean» che si legge sui manifesti, considerando che i cartelloni non autorizzati «coprono» altre comunicazioni.

Benito Mussolini è cittadino onorario di Bergamo dal 24 maggio 1924. Non si conoscono i responsabili delle affissioni abusive, ma la questione della revoca della cittadinanza onoraria è nota ed è venuta alla ribalta lo scorso novembre.

L’Istituto Bergamasco per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea (Isrec) e altri enti bergamaschi avevano per esempio chiesto la revoca. In occasione del 4 novembre scorso l’Isrec, che già nei mesi precedenti aveva portato l’attenzione sul tema, «con altre associazioni ed enti bergamaschi ha condiviso un impegno – si leggeva nei mesi scorsi sul sito dell’Istituto – : chiedere agli amministratori della città di Bergamo di adoperarsi per revocare la cittadinanza onoraria che fu data a Mussolini il 24 maggio 1924 in omaggio alla memoria della Prima guerra e dei suoi caduti».

«Chiedere la revoca della cittadinanza onoraria di Bergamo a Mussolini non è un atto di revisionismo storico, ma di memoria attiva in cui si esprime la volontà di ridire insieme ai giovani di Bergamo che il nostro paese è antifascista e che non c’è posto tra i suoi cittadini onorari per i dittatori. Se il fascismo ha rotto il processo democratico con cui era nata l’Italia e l’ha reso una dittatura, noi oggi cittadini dell’Italia repubblicana non abbiamo paura di fare i conti con il nostro passato e non intendiamo scegliere né facili assoluzioni né comode scorciatoie» aveva dichiarato l’istituto bergamasco.

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