Meteo: giornate «calde» ma inquinate
Stanotte al rifugio Curò minima a +5

«Parte martedì 1° dicembre l’inverno meteorologico, ma la stagione fredda verrà bloccata sul nascere da un anomalo anticiclone di origine afro-mediterranea che ci terrà compagnia per diversi giorni». Ai 2 mila metri del Curò nella notte scorsa la minima è stata addirittura di +5 gradi.

Lo conferma il meteorologo di 3bmeteo.com, Edoardo Ferrara, che spiega: «Avremo tempo stabile e mite almeno per tutta la settimana, ma a tratti anche fosco e nebbioso in particolare sulla Pianura Padana e lungo le regioni tirreniche. Su queste zone ci saranno marcate inversioni termiche con clima più freddo, mentre laddove splenderà il sole le massime potranno superare anche punte di 16-18°C».

«Non solo ma la qualità dell’aria tornerà sensibilmente a peggiorare per ristagno di inquinanti unita alla scarsa ventilazione, specie nei grandi centri urbani e sulla Valpadana in generale. Le grandi perturbazioni atlantiche nel frattempo rimarranno ben lontane dalla nostra Penisola, interessando il Nord Europa con venti anche di tempesta, raffiche superiori ai 90-100km/h e possibili danni e disagi».

«Purtroppo non sono previste nevicate significative in montagna almeno sino al Ponte dell’Immacolata - prosegue l’esperto -, salvo forse qualche precipitazione debolissima nel prossimo weekend ma più probabile sulla dorsale appenninica. Si dovrà dunque andare di neve artificiale per gli amanti degli sport invernali, ma anche quella potrà venire ostacolata dal netto rialzo delle temperature in atto soprattutto in quota, dove i valori termici si stanno portando su valori decisamente miti per il periodo: lo zero termico potrà anche superare i 3.000 metri di quota. La buona notizia, è che almeno le temperature saranno in calo per il Ponte dell’Immacolata consentendo un maggiore mantenimento della neve artificiale».

«Segnali di cambiamento si intravedono dopo l’Immacolata e nella seconda decade di dicembre, quando l’anticiclone potrebbe mostrare i primi segnali di stanca, consentendo un graduale abbassamento di latitudine delle perturbazioni in azione sul Nord Europa. In tal frangente si potrebbe avere qualche veloce passaggio piovoso, spruzzate di neve in montagna alle quote medie e ritorno di un po’ di freddo».

«Una vera svolta meteo si potrebbe invece avere nella terza decade di dicembre, in particolare tra Natale e Capodanno, quando le correnti artiche potrebbero raggiungere con maggiore agilità le nostre latitudini. Qui però si entra nel campo delle ipotesi: avremo modo di riparlarne» conclude Ferrara.

L’esempio di quanto ha sottolineato Ferrara lo si è riscontrato nella notte scorsa ai circa 2 mila metri del rifugio Curò, dove la minima è stata addirittura di +5 gradi proprio per il discorso dell’inversione termica che fa sì che le temperature siano più basse a fondo valle dove ristagna l’umidità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA