Milano-Bergamo, ultima corsa in treno
Di sera uno su tre è senza biglietto

Viaggio sull’ultima corsa da Milano a Bergamo: su 60 passeggeri 20 senza tagliando sono stati invitati a scendere. A bordo gli ultimi pendolari e qualche clochard, ma nessuna minaccia: carrozze nuove e pattugliate dai vigilantes.

Siamo alla stazione Centrale di Milano, sono le 23.32 e il nostro ultimo treno per Bergamo parte tra otto minuti. Chi arriva a piedi entra dalla bocca principale, come dire, meglio non avventurarsi tra le aiuole laterali. Una certa sensazione di disagio la proviamo, inutile negarlo: l’impressione è quella di un equilibrio fragilissimo che potrebbe rompersi da un momento all’altro, com’è già successo più volte nelle ultime settimane. Dentro, però, non entra quasi nessuno e anche chi decide di dormire all’aperto, lo fa sotto i portici dei palazzi ad almeno un centinaio di metri dalla stazione.

Arriviamo al binario 6, mancano cinque minuti e c’è già qualcuno che scende dal treno e se ne va. Ci hanno provato, ma sono stati pizzicati ancora prima della partenza. Capotreno e vigilantes sono già al lavoro: «Cerchiamo di partire puliti, per avere meno problemi durante la corsa», ci dicono, dove per pulizia s’intende far riaccomodare sulla banchina chi sale senza biglietto, indipendentemente dalla nazionalità e dal colore della pelle. Ne resteranno a bordo 18 che, man mano, verranno fatti scendere tra Lambrate e Pioltello. «Il treno per Sesto, signorine, non è quello che va a Bergamo». Eppure, poco prima, le ragazze parlavano di un appuntamento in Città alta. Hanno evitato un verbale, ma a quell’appuntamento non sono più arrivate. Non in orario, almeno. Un’altra decina dicono di aver preso il treno all’ultimo secondo e fanno il biglietto a bordo, pagando il sovrapprezzo. Altri due si fanno fare la multa. Su meno di 60 persone, la percentuale di «portoghesi» ci sembra alta, uno su tre: «Fatevi un giro sulla tratta Verdello-Treviglio durante il giorno».

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