Nonno abusò di due sue nipotine:
6 anni di carcere e misure all’americana

Sei anni di carcere, due di libertà vigilata e, una volta scontata la pena, una serie di misure di sicurezza «all’americana», tipo quelle che negli Usa si adottano nei confronti dei pedofili e che sono state recepite dall’Italia nel 2012 dopo l’approvazione della Convenzione di Lanzarote.

E cioè, l’eventuale restrizione dei movimenti e della libera circolazione; il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati abitualmente da minori; il divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minorenni; l’obbligo di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e sugli eventuali spostamenti.

È la condanna che venerdì 6 maggio il gup Raffaella Mascarino ha emesso in abbreviato nei confronti di un pensionato di 66 anni, residente in un paese della Valle Cavallina. L’uomo era accusato di aver abusato delle nipotine, due cuginette, all’epoca di 4 e 10 anni, figlie delle sue figlie. Era finito in cella il 18 giugno dello scorso anno su ordinanza di custodia cautelare chiesta e ottenuta dal pubblico ministero Carmen Santoro.

Il nonno è ancora in carcere e ieri s’è presentato in tribunale su una sedia a rotelle perché ha seri problemi di salute, che però non sono incompatibili con la detenzione carceraria. Da una consulenza psichiatrica compiuta dal dottor Massimo Biza, nei confronti dell’uomo è risultata inoltre la seminfermità mentale, che è legata a un disturbo della personalità caratterizzato da un’elevata anaffettività patologica.

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