«Pizzerie e cibo d’asporto in Città Alta
Serve uno stop: meglio l’artigianato»

Un ordine del giorno della Lega che chiede a Palafrizzoni di evitare ulteriore concentrazione di queste attività lungo la Corsarola, e non solo.

Serve una «regolamentazione o comunque una direttiva che eviti l’ulteriore concentrazione di pizzerie e di cibi da asporto e street food nelle vie storiche deli Città Alta». La chiede la Lega con un ordine del giorno collegato al bilancio firmato da Alberto Ribolla e Luisa Pecce. Nel testo, i due consiglieri invitano Palafrizzoni a «progettare con una sufficiente attenzione alla riqualificazione commerciale delle vie di Città Alta, in particolare di via Colleoni, un piano che vada a favorire insediamenti di carattere artigianale e artistico oltre a negozi di vicinato e a predisporre incentivi fiscali ed economici per le suddette attività».

Una richiesta che muove da una considerazione e dalle notizie di prossime aperture di pizzerie d’asporto: «La Corsarola sta divenendo un luogo in cui si concentrano esercizi di offerta di cibo spesso da asporto» mentre sarebbe «importante cercare di mantenere e ancor più reintrodurre nel tessuto commerciale delle vie di Città Alta ed in particolare di via Colleoni negozi di vicinato, di artigiani e di artisti». In sostanza «è fondamentale mantenere la massima attrattività nella salvagurdia della peculiarità del sito e delle vie di Città Alta». Magari sulle orme del sindaco di Firenze, Dario Nardella che il mese scorso ha voluto porre un freno con un suo provvedimento al «mangificio in cui il centro della città toscana si stava trasformando».

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