Rischiò la vita per una bottigliata in viso
Preso 21enne fuggito dopo l’aggressione

A 4 mesi dall’aggressione al figlio del pastore Zucchelli a Cernusco sul Naviglio, preso 21enne albanese

L’arresto del giovane autore dell’aggressione che ha fatto rischiare la vita a uno dei loro quattro figli riapre la dolorosa ferita degli Zucchelli di Valcanale di Ardesio, da anni residenti a Settala nel Milanese dove si trova la loro azienda agricola. Fu una furia cieca e senza senso, figlia del bullismo più bieco e spietato che poteva costare la vita a Gottardo Zucchelli, di 23 anni, macellaio di professione ma sempre legato all’azienda del papà Renato, uno degli ultimi pastori lombardi, al quale nel tempo libero dà una mano con le greggi. Era la sera del 4 giugno quando il giovane fu colpito con una bottiglia al volto durante il «Milano Rugby Festival» di Cernusco sul Naviglio.

Ricoverato d’urgenza all’ospedale di Niguarda di Milano con ferite lacero-contuse profonde sul viso e con un impressionante squarcio alla gola, dovute alla rottura della bottiglia, a Gottardo Zucchelli i medici diedero più di una quarantina di giorni di prognosi. Certo è che i segni di quella serata se li porterà come tatuaggi indelebili sul proprio corpo. A oltre quattro mesi da quell’aggressione, i carabinieri di Cernusco sul Naviglio hanno finalmente messo le mani sul responsabile, abile nel far perdere le proprie tracce la sera stessa dell’aggressione: un operaio di origini albanesi, residente a Carugate, di poco più di 21 anni.

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