Ritardi e tagli Pfizer, serve riprogrammare
Vaccini, slitta l’avvio per gli over 80

Ritardi e tagli di Pfizer, Lucchini: «Modifiche alla programmazione per garantire i richiami». Mercoledì al Papa Giovanni consegnate 2.340 dosi, all’Asst Bergamo Est 1.170. Alla Ovest dal 24 al via la 2a profilassi.

La Lombardia ha superato quota 200 mila dosi somministrate di vaccino contro il Covid: mercoledì 20 gennaio alle 17,30, il sito dell’Aifa (Agenzia nazionale per il farmaco, che aggiorna in tempo reale l’andamento della campagna vaccinale) indicava per la Lombardia 203.436 somministrazioni effettuate, a fronte di 254.340 dosi in totale (80% di somministrazioni sulle dosi ricevute; in Italia le dosi somministrate sono 1.237.328, con 7.595 persone che hanno già fatto il richiamo, a fronte di 1.548.885 dosi ricevute).

E i numeri parlano chiaro: le scorte per gli ospedali sono risicatissime, dopo che Pfizer ha annunciato (e messo in atto) il taglio delle dosi assicurate all’Italia per almeno il 29% (in Lombardia il taglio è stato più basso, di circa il 26%, con una previsione di consegna per questa settimana, di 70 mila dosi anziché le 95 mila previste), tanto che mercoledì lo stesso Giacomo Lucchini, il referente regionale per le vaccinazioni antiCovid, il manager che si «interfaccia» con la struttura nazionale guidata dal commissario Domenico Arcuri, ha dichiarato che si deve «modificare la programmazione rallentando le prime dosi per garantire a tutti il richiamo». Intanto, a causa dei ritardi di Pfizer nelle consegne, questa settimana la Lombardia avrà 20.000 dosi in meno, e diventeranno 25.000 la prossima e sul futuro c’è incertezza.Ora si è nella prima fase, che riguarda personale ospedaliero e delle Rsa (e anche gli ospiti), medici di base e pediatri, medici e infermieri liberi professionisti, personale di soccorso, Ats e Areu.

«I ritardi di Pfizer sposteranno la fine della prima fase dal 28 febbraio all’11 marzo», ha rimarcato Lucchini, e quindi, slitta la somministrazione agli ultra ottantenni.

Il nodo del 25 gennaio
Mercoledì, intanto, sia l’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, sia l’Asst Bergamo Est hanno ricevuto i «vassoi» Pfizer, e hanno continuato le vaccinazioni della prima fase. Al Papa Giovanni sono state consegnate le dosi prenotate, 2 vassoi da 195 flaconcini, ognuno per 6 dosi (quindi in totale 2.340), tutti già prenotati per i richiami (sono stati effettuati i 50 del V-Day, e a giorni si parte con gli altri): ora, con una riprogrammazione che si è resa necessaria in base alla disponibilità reale dei vaccini - fanno sapere dall’Asst - , la priorità è garantire il richiamo e concludere il ciclo della somministrazione. Complessivamente, a ieri, sono state effettuate 4.951 vaccinazioni e 1.590 dosi sono state consegnate alle case di cura e alle Rsa afferenti, per un totale di 6.541 dosi. Per completare le seconde dosi e raggiungere l’obiettivo delle persone da vaccinare in questa prima fase, oltre 13 mila, è fondamentale, per il Papa Giovanni, poter contare su consegne regolari e costanti; ci si aspetta quindi che la prossima consegna che Pfizer ha originariamente fissato per il 25 gennaio arrivi regolarmente.

Pause e sospensioni
Anche all’Asst Bergamo Est ieri si è vaccinato regolarmente, mentre le sedute previste per oggi e domani vengono sospese e si ricomincia lunedì con i richiami: ieri all’Asst Bergamo Est è arrivato un vassoio con un totale di 1.170 dosi, che servono per i richiami. È già stato sottoposto a vaccino l’83 per cento del personale dell’Asst , le manifestazioni di interesse si aggirano sul 95%. All’Asst Bergamo Ovest sono state già completate le vaccinazioni a dipendenti, medici di base, pediatri, personale delle Croci e di lavoratori di società in appalto: si continuerà con i richiami da domenica 24 gennaio.

11 mila dosi Moderna
Dalla prossima settimana, intanto, in Lombardia è prevista la consegna delle prime 11 mila dosi del vaccino Moderna (in tutta Italia ne sono state consegnate 46.800): queste, ha spiegato ieri Lucchini «saranno distribuite nelle strutture più penalizzate dalla mancata distribuzione di Pfizer», mentre per il vaccino AstraZeneca «si aspetta l’approvazione dell’Ema per il 29 gennaio e quindi l’avvio delle consegne per febbraio». L’arrivo dei prossimi vaccini dovrebbe quindi alleggerire la preoccupazione sui ritardi e i «tagli» di Pfizer (sulla vicenda è stata attivata l’Avvocatura dello Stato da parte del governo e si ipotizza una redistribuzione «solidale» tra le regioni a vantaggio di chi è penalizzato dalle consegne): ieri alcuni ospedali lombardi avevano esaurito le scorte. «In un’ottica di sistema – ha precisato Lucchini – abbiamo già ricollocato le dosi nelle strutture sprovviste, perché la pianificazione dei richiami possa essere rispettata. Questo andamento discontinuo delle consegne sta creando difficoltà. In un piano, dunque, che ha poche certezze bisogna rispettare bene la pianificazione e avere delle cautele». Si guarda comunque già alla prossima fase della campagna, che «proseguirà con l’allargamento agli ultraottantenni, alla fascia 60-79 e ai cronici e fragili». E, ha aggiunto Lucchini, la Lombardia guarda «al mondo delle aziende e dei medici del lavoro, con i quali faremo degli accordi come quelli con i medici di base e le farmacie. Saranno sottoscritti accordi anche con tutte le altre categorie che potranno dare un contributo, a partire dalla sanità militare».

Mercoledì, intanto, l’Ats di Bergamo, che ha già coinvolto gli Ordini per le preadesioni di medici e infermieri liberi professionisti, e gli altri operatori sanitari e sociosanitari che non fanno riferimento a strutture pubbliche e private, ha mobilitato nelle preadesioni anche l’Ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. E la Regione Lombardia ha scritto ad Asst e Irccs: gli studenti tirocinanti in Medicina, Odontoiatria e Professioni sanitarie vanno considerati operatori sanitari e quindi devono rientrare nella campagna.

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