Emergenza siccità, 9 milioni alla Lombardia. Fontana: «Agricoltura, aiuti anche rimodulando le misure del Pnrr»

La crisi idrica Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per siccità per Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Piemonte. Il presidente lombardo in Consiglio Regionale: «L’impegno resta costante e immutato per fronteggiare una crisi grave», la Giunta al lavoro per sostenere lo «sviluppo di tecniche di coltivazioni alternative a più basso consumo idrico».

Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per siccità per Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto e Piemonte. A quanto si apprende da fonti ministeriali, sono previsti 10,9 milioni per Emilia Romagna, 4,2 milioni per il Friuli Venezia Giulia, 9 milioni per la Lombardia, 7,6 milioni per il Piemonte e 4,8 milioni Veneto. «Lo stato di emergenza è un primo passo per andare incontro a questa ennesima emergenza, quella della siccità.

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All’interno di questo decreto sono già stati stanziati oltre 35 milioni da ripartire tra le cinque regioni coinvolte. Il governo non si fermerà qui, ci saranno altre misure e siamo concentrati sulla messa a terra delle risorse del Pnrr dedicate a questa tematica», ha dichiarato la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini, in uscita dalla riunione del Consiglio dei ministri sul tema della siccità che ha approvato lo stato di emergenza per cinque regioni.

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Fontana: l’impegno continua

«Ringrazio il Governo per aver accolto la nostra richiesta». Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo aver appreso la notizia del via libera da parte del Consiglio dei ministri allo stato emergenza per cinque Regioni, tra cui la Lombardia. «L’impegno della Regione Lombardia - puntualizza il governatore - resta costante e immutato per fronteggiare una crisi davvero grave. Quotidianamente ci interfacciamo con i gestori idroelettrici per reperire almeno l’acqua necessaria per garantire il primo raccolto».

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La questione della carenza idrica, «oggi urgente e imprescindibile, è a livello di massima attenzione da parte della giunta fin dai primi mesi dell’anno. Non si può certo dire che l’emergenza ci abbia colto di sorpresa» ha detto il presidente Fontana durante il suo intervento in Consiglio regionale. Le disponibilità idriche, ha sottolineato Fontana, sono state «attentamente monitorate» nel corso della stagione invernale e primaverile 2022 dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto idrografico del fiume Po, che si è riunito con regolarità da febbraio. «E il decreto della presidenza del Consiglio di ieri sera che assegna alla nostra Regione 9 milioni di euro» per la gestione dell’emergenza siccità «trova un terreno ricettivo e pronto - ha concluso Fontana - un impegno da parte nostra continuo e immutato».

Emergenza siccità, laghi di montagna

Bacini in grande sofferenza per la scarsità di piogge e la poca neve invernale. Spariti i laghetti di Cerviera, il Fregabolgia è una pozza di un metro. Chiuso il «Diavolo».

«Ridefinire il Pnrr»

Attuare misure e trovare soluzioni innovative in ambito irriguo a uso agricolo, eventualmente «anche ridefinendo le misure del Pnrr», propone il presidente Fontana. L’impegno della Giunta, ha fatto sapere il governatore, è orientato allo «sviluppo di tecniche di coltivazioni alternative a più basso consumo idrico», all’istituzione di un tavolo di lavoro regionale per promuovere sistemi innovativi legati all’irrigazione e ai metodi di coltura, al «superamento del tetto massimo di finanziamento pubblico previsto per le misure del Piano di Sviluppo Rurale» e alla «rimodulazione di progetti Pnrr» già approvati e destinati all’accumulo di risorse idriche. Inoltre «stiamo valutando forme di semplificazione al procedimento amministrativo - ha concluso - per facilitare l’approvazione di pozzi ad uso irriguo, in accordo con le province».

«Chiederemo anche un passaggio di competenze alla Regione sulla navigazione dei grandi laghi e collaboreremo con le Regioni Emilia-Romagna e Veneto e la struttura commissariale centrale per gli interventi strutturali necessari ad affrontare la problematica del cuneo salino del Fiume Po»

«Autonomia e collaborazione fra Regioni»

«È imprescindibile - ha detto Fontana - al fine di gestire in maniera più efficiente le risorse idriche accumulabili nei grandi laghi, acquisire la competenza in merito alla vigilanza degli enti regolatori dei laghi, attualmente enti di emanazione statale. A tale proposito, è già stata avanzata richiesta al Governo nell’ambito delle proposte di autonomia differenziata». Lo ha detto Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, intervenendo oggi in aula in Consiglio regionale, sull’emergenza idrica causata dalla siccità. «Chiederemo anche un passaggio di competenze alla Regione sulla navigazione dei grandi laghi e collaboreremo con le Regioni Emilia-Romagna e Veneto e la struttura commissariale centrale per gli interventi strutturali necessari ad affrontare la problematica del cuneo salino del Fiume Po», ha aggiunto Fontana.

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