Smog, Legambiente lancia l’allarme
«Polveri sottili mai così alte dal 2002»

A Bergamo in via Garibaldi martedì 31 gennaio toccata quota 224 (205 in via Meucci).

«Polveri sottili alle stelle. Non passa giorno che le centraline dell’Arpa non rilevino livelli di PM10 e PM2,5 ben oltre la soglia consentita dalla legge. In una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo nelle ultime settimane, sarebbe stato doveroso da parte della Regione attuare misure aggiuntive e l’imposizione di provvedimenti urgenti per contenere i danni da inquinamento. Invece, mentre in Svizzera si bloccano i diesel euro 3 su strade comunali e cantonali, si impone il limite degli 80 km/h in autostrada e si rendono gratuiti i mezzi di trasporto, in Italia non succede nulla» denuncia Legambiente. A Bergamo, la centralina di via Garibaldi martedì 31 gennaio è arrivata a quota 224 (205 in via Meucci): il valore più alto registrato dal 2002 ad oggi, per un totale di 16 giorni consecutivi di superamento del limite, rileva l’associazione ambientalista. Medesima situazione a Lecco e Varese.

«Ci saremmo aspettati che, di fronte all’inesorabile aumento delle polveri sottili, Regione Lombardia facesse sentire in modo chiaro e forte la propria voce, invece il suo silenzio è assordante – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – I vicini svizzeri hanno emanato disposizioni urgenti per mitigare lo smog in Canton Ticino, mentre Regione Lombardia si affida a un protocollo di misure la cui applicazione resta non obbligatoria per i Comuni. Ci chiediamo: Regione dove sei? Non si può restare immobili e fare affidamento sulla pioggia prevista per il fine settimana, perché non risolverà il problema, al massimo lo posticiperà nuovamente. Non esiste federalismo quando si parla di aria, che non si ferma ai confini territoriali: solo l’azione unitaria può contrastare una situazione che rischia di diventare drammatica per la salute dei cittadini».

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