Sorte a Draghi: lei sarà il cambio di passo
«Le infrastrutture sfida da non perdere»

Dopo la fiducia nella notte al Senato (262 si e 40 no) Mario Draghi chiede giovedì 18 febbraio la fiducia della Camera dei Deputati per il suo «governo senza aggettivi», nè tecnico nè politico, dove essere uniti non è più un’opzione ma «un dovere» per amore dell’Italia. Le parole , alla Camera dei Deputati, del bergamasco Alessandro Sorte del gruppo misto alla Camera (Cambiamo! Popolo protagonista).

«È con soddisfazione sincera e anche con una punta d’orgoglio che noi di Cambiamo confermiamo la fiducia al Governo e il voto favorevole al programma esposto» ha esordito alla Camera dei Deputati Alessandro Sorte. «Siamo stati i primi, in tempi non sospetti, ad auspicare un governo di unità nazionale da lei guidato quale sbocco allo stallo parlamentare e risposta alla grave emergenza che stiamo attraversando. Siamo certi che questo governo rappresenterà il cambio di passo che gli italiani si aspettano».

«Obiettivi prioritari: sconfiggere la pandemia e rilanciare l’economia. Dalle imprese - grandi e piccole - che vogliono ritornare protagoniste, alle lavoratrici e ai lavoratori che chiedono la tutela dei loro diritti, ai giovani il cui futuro sarà ancora più incerto dopo questa lunga fase di emergenza sanitaria ed economica. Le infrastrutture sono una sfida che non possiamo perdere» ha proseguito il deputato bergamasco.

«Oggi il Recovery Fund ci mette a disposizione strumenti concreti per promuovere lo sviluppo tecnologico e la transizione energetica in questo ambito cruciale. Come punto di ripartenza cito due esperienze di successo: le nuove autostrade lombarde - che ho avuto l’onore di aprire al traffico come Assessore alle Infrastrutture della Regione Lombardia -, e il Ponte di Genova».

Sorte ha parlato delle infrastrutture locali: «La Pedemontana Lombarda è la prima autostrada italiana Free-Flow, senza barriere e caselli con soli pagamenti elettronici (meno code quindi meno inquinamento); sulla Brebemi si sta sperimentando l’elettrificazione della autostrada con sistemi di ricarica in itinere, in analogia a quanto sta avvenendo in Germania, in Svezia e nel resto del mondo».

«Il settore dei trasporti, con una continua crescita delle emissioni di CO2, necessita di interventi strutturali a breve termine per rispettare ii target dell’accordo di Parigi, per questo può diventare un innovativo laboratorio tecnologico e ambientale. Riteniamo che gli investimenti per la conversione “green” delle autostrade italiane debbano poter accedere alle linee di finanziamento che saranno messe a disposizione dal Recovery Fund».

E ha aggiunto: «Per realizzare le infrastrutture dobbiamo adottare il “Modello Genova usato per la ricostruzione del Ponte San Giorgio: la “disapplicazione” del Codice degli Appalti, l’adozione di norme certe - scritte ad hoc nel Decreto Genova - e un Commissario efficiente hanno consentito la realizzazione di un’importante opera in dodici mesi. Questa efficacia e celerità dovrebbe essere la regola, non l’eccezione».

Poi la conclusione sulla sua formazione politica: «Siamo una piccola forza, noi di Cambiamo, che però sta crescendo non solo in Parlamento, ma anche negli enti locali e nel paese reale; se qualcuno accetterà il suo programma a denti stretti, spinto dall’emergenza politica, noi a partire dal Presidente Toti, invece vi aderiamo con convinzione e lealtà».

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