Spostamenti, discriminati i piccoli comuni
Fontana, 19 dicembre rischio «esodo»

Il presidente della Regione critica il divieto di spostamento tra i comuni il 25 e il 26 dicembre che penalizzerebbe i piccoli centri e chiede che la norma sia rivista. Fontana è preoccupato anche che il 19 dicembre si possa verificare un esodo tipo quello avvenuto lo scorso 7/8 marzo alla vigilia della decisione di istituire la zona rossa.

La parte del nuovo Dpcm in cui «si impedisce il passaggio da comune a comune» nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno «è una limitazione discriminante, nei confronti di chi vive in un piccolo comune ma anche di quelle attività commerciali, ristoranti, bar che se si trovano in un piccolo comune non hanno la possibilità di ricevere ospiti rispetto a quelli che si trovano in una grande città e questa possibilità ce l’hanno».

Lo ha detto a Mattino 5 il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. «Questa valutazione soprattutto l’abbiamo fatta nei confronti dei tanti anziani che magari non hanno la possibilità di incontrare i propri cari nelle festività natalizie. Questo è l’aspetto sul quale abbiamo puntato le nostre critiche», ha aggiunto Fontana.

«Io penso che sarebbe stato più opportuno non inserire questa norma, tanto è vero che ho chiesto di accelerare il processo di conversione in Parlamento in modo da poterla modificare in quella sede. Volendo, se tutte le forze politiche sono d’accordo lo si può fare prima di Natale, in modo che non ci siano dubbi interpretativi».

Per andare a trovare gli anziani vale l’autocertificazione della necessità? «Conte lo ha detto, ma allora è una regola inapplicabile, perché la necessità la si può trovare sempre. Se è necessità andare a trovare un parente allora lo si dica chiaramente», ha osservato Fontana.

«Se i dati continueranno a essere quelli delle ultime due settimane» e «se non ci saranno, come io sono convinto, peggioramenti», la Lombardia «l’11 dicembre diventerà gialla».

In base al meccanismo previsto dal precedente Dpcm «per due settimane bisogna confermare quella valutazione. Noi abbiamo concluso ieri la seconda settimana. Se la prossima settimana i dati saranno sempre coerenti noi l’11 dovremmo entrare in zona gialla», ha spiegato Fontana.

Il 19 e il 20 dicembre, ovvero l’ultimo week end in cui si può partire prima delle festività natalizie «rischiamo di rivivere quello che successe nella notte fra il 7 e l’8 marzo».

Secondo Fontana in vista della riapertura dei licei dal 7 gennaio bisogna «concentrarsi» sui trasporti pubblici. «E’ dal 4 maggio che chiedo al Governo un piano per dilazionare nell’arco della giornata l’inizio della scuola e delle attività lavorative. Bisogna preparare un piano che consenta di evitare che ci siano delle ore di punta durante le quali i mezzi pubblici vengono presi d’assalto, dato che in certi casi è impossibile aumentare il numero dei mezzi».

L’auspicio del governatore è che «in questi 15 giorni si possa riprendere in mano questo discorso e riuscire ad evitare ogni tipo di assembramento». «In fondo - ha concluso - è giusto che si ricominci a mandare i ragazzi a scuola. E’ una di quelle situazioni che dovranno convivere con il virus finché non sarà diffuso il vaccino su tutta la popolazione».

«Sono favorevole» alla proposta del governatore lombardo Attilio Fontana di consentire gli spostamenti tra i comuni durante le feste, ovvero 25 e 26 dicembre e primo gennaio. Lo ha detto stamane Fabrizio Pregliasco, virologo e supervisore scientifico del Pio Albergo Trivulzio di Milano, durante un incontro con i giornalisti sulla situazione sanitaria nella struttura per anziani dove ieri sono ricominciate le visite dei parenti degli ospiti ricoverati.

«Non è facile venire incontro alle esigenze di tutti i cittadini e di situazioni molto particolari di famiglie che vivono in due comuni diversi, per cui indicazioni di ordine generale (come quelle contenute nell’ultimo dpcm, ndr) diventano stringenti e impossibili. Ritengo - ha aggiunto Pregliasco- che il presidente Fontana voglia portare all’attenzione nazionale quello che è stato il grosso lavoro di tutte le strutture sanitarie e di tutti i cittadini lombardi che stanno facendo vedere che le cose migliorano. Io spero si possa valutare, sempre con grande attenzione, questa possibilità per non esagerare con comportamenti eccessivi».

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