Tentorio: «Il mio ultimo mandato
Gori inizi a fare qualcosa di suo»

La sua prima elezione in Consiglio comunale risale al giugno 1970. Dopo 45 anni filati, è ancora lì tra i banchi di Palafrizzoni: 35 all’opposizione e 10 in maggioranza, di questi 5 come vicesindaco della Giunta Veneziani e 5 come sindaco.

Franco Tentorio ha compiuto 71 anni lo scorso 5 gennaio, «però sto ancora bene, ho fatto 2.000 chilometri in bici lo scorso anno».

Non è arrivato il momento di passare il testimone? «Questo è senz’altro il mio ultimo mandato».

Se utilizzasse questi 45 anni di esperienza come slogan, quale crede che sarebbe la reazione, soprattutto nei social? «L’è ura che l’indaghe a cà. E non avrebbero tutti i torti ma avendo preso 25mila voti ho il dovere di restare a fare il consigliere comunale sino alla fine del mandato cercando di dare una collaborazione alle nuove generazioni del centrodestra affinché si attrezzino per un nuovo impegno, magari vittorioso».

Come giudica il suo avversario? «Gori ha avuto la fortuna di vedersi sbloccato il patto di stabilità. Noi avevamo il cappio di 100 milioni di euro bloccati a Roma, adesso la legge di stabilità gli ha sbloccato i primi 20-30 milioni. Gli direi che bene che ha fatto a finire la cose iniziate da noi (Accademia Carrara, aula magna in Sant’Agostino, Finanza ai Riuniti, parcheggi alla stazione, caserma Montelungo-Colleoni coinvolgendo l’università, Mura come sito Unesco e raccolta fondi Donizetti), ma è ora che inizi a fare qualcosa di suo».

Quale opera potrebbe portare a termine prima di fine mandato? «Lo stadio e il parcheggio nell’ex gasometro. Per quanto riguarda lo stadio, sono favorevole alla scelta fatta dal sindaco. Certo, era meglio il parco dello sport, però nessuno voleva farlo».

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