Trasporti, raggiunto un accordo
Dalla capienza alle mascherine - Le info

Trovato l’accordo sul trasporto pubblico locale nella Conferenza Unificata: a quanto si apprende da fonti ministeriali l’intesa riguarda una capienza massima dell’80% che può arrivare al 100% per distanze al di sotto dei 15 minuti.

«A bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale, dei mezzi del trasporto ferroviario regionale e degli scuolabus del trasporto scolastico dedicato è consentito, in considerazione delle evidenze scientifiche sull’assunto dei tempi di permanenza medi dei passeggeri indicati dai dati disponibili, un coefficiente di riempimento non superiore all’80%, prevedendo una maggiore riduzione dei posti in piedi rispetto a quelli seduti». Lo annuncia una nota del Mit che spiega che sono state approvate dalla Conferenza Unificata le «Linee guida» del trasporto pubblico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con le misure organizzative per il contenimento della diffusione del Covid-19 e le modalità di informazione agli utenti.

QUANDO SARANNO PIENI AL 100%
L’80% di capienza potrà essere superato, arrivando quasi al 100%, installando «separazioni removibili» tra i sedili, come si legge nelle linee guida. La capienza massima, inoltre, potrà essere raggiunta per i tragitti che non superino i 15 minuti.

SEPARAZIONI REMOVIBILI TRA LE SEDUTE
Il Ministero sta lavorando infatti su un accordo con l’Inail per individuare il materiale idoneo per «separatori» tra una seduta e l’altra, «al fine di consentire un indice di riempimento dei mezzi pressoché totale. Le aziende di trasporto possono avviare forme autonome di individuazione di materiale idoneo da sottoporre alla certificazione sanitaria del ministero».

In Conferenza unificata è stato approvato all’unanimità da Regioni, Comuni e Province il parere sulle linee guida sul trasporto pubblico locale e sul trasporto scolastico. «La volontà di fare il bene dei nostri ragazzi ha fatto superare polemiche e ostacoli e permesso di raggiungere un obiettivo fondamentale: permettere a tutti gli studenti di arrivare a scuola e di farlo in sicurezza - dice il ministro per Affari regionali Francesco Boccia -. Quando tutti i soggetti che hanno responsabilità su questi temi si impegnano in modo unitario i problemi si risolvono. La conferenza unificata termina quindi in modo positivo ed è per me motivo di profonda soddisfazione. Anche perché sono stato sempre convinto della possibilità di una proficua conclusione».

LE REGOLE DA RISPETTARE
In tutti mezzi di trasporto locale, compresi quelli ferroviari, sono previste misure che consentono una capienza pari all’80%, privilegiando i posti a sedere e rispettando precise regole per ridurre al massimo i rischi di contagio. La mascherina sarà obbligatoria ed è inoltre prevista la sanificazione degli ambienti e un adeguato ricambio d’aria.Per raggiungere questi obiettivi di efficacia e sicurezza il Governo si è pertanto impegnato a fornire in tempi brevi tutte le risorse necessarie a garantire quel 20% di servizi mancanti e aggiuntivi. «Governo e Regioni sono consapevoli che la ripresa non potrà prescindere da una corretta funzionalità dei mezzi pubblici sia per il lavoro che per la scuola» dichiara il Presidente Donato Toma, che ha rappresentato la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in sede di Conferenza Unificata.

«Regole di sicurezza uguali per tutti sui mezzi del trasporto pubblico e fondi agli enti locali che avranno necessità di incrementare i servizi» scrive la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli su Facebook. «Dopo un confronto serrato abbiamo raggiunto un accordo all’unanimità con le Regioni, Comuni e Province per far ripartire la mobilità delle persone», sottolinea la ministra.

MASCHERINE E IGIENIZZANTE
Da ricordare che i mezzi, sui quali bisognerà continuare ad indossare la mascherina, dovranno essere forniti di dispenser per l’igienizzazione e dovranno essere sanificati garantendo un ottimo ricambio d’aria
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NUOVI FONDI
Il governo, inoltre, stanzierà nella legge di Bilancio 200 milioni per le Regioni e 150 per Comuni e Province per i servizi aggiuntivi di trasporto ritenuti indispensabili per l’avvio dell’anno scolastico. Soddisfatto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia: «La volontà di fare il bene dei nostri ragazzi - ha detto - ha fatto superare polemiche e ostacoli e permesso di raggiungere un obiettivo fondamentale: permettere a tutti gli studenti di arrivare a scuola e di farlo in sicurezza». Anche per Toti (Regioni) si tratta di un «accordo positivo».

LA MOBILITA’ SOSTENIBILE
«Per aumentare le corse dei mezzi di trasporto, soprattutto durante le ore di punta, possono essere destinate ai servizi di linea per trasporto di persone anche le autovetture a uso di terzi attraverso procedure semplificate per l’affidamento dei servizi» ha spiegato il Ministero dei Trasporti in una nota. Inoltre, «è raccomandata, quando possibile, l’incentivazione della mobilità sostenibile» come l’utilizzo di biciclette, e-bike, aggiunge la nota del ministero.

NO DISTANZE TRA CONGIUNTI
Nel trasporto pubblico locale il distanziamento di un metro non è necessario nel caso si tratti di persone che vivono nella stessa unità abitativa, nonchè tra i congiunti e le persone che intrattengono rapporti interpersonali stabili.
Nell’eventuale fase di accertamento della violazione alla prescrizione del distanziamento interpersonale potrà essere resa una autodichiarazione. Si raccomanda, infine, l’utilizzo dell’App «Immuni» ai fini del controllo della diffusione del virus.

LA FEBBRE SI MISURA A CASA
Inoltre le linee guida prevedono la misurazione della febbre a casa degli studenti prima della salita sul mezzo di trasporto scolastico e «l’assoluto divieto di far salire sul mezzo dedicato gli alunni in caso di alterazione febbrile o nel caso in cui siano stati in diretto contatto con persone affette da Covid-19 nei quattordici giorni precedenti».

LA SALITA E LA DISCESA DAI MEZZI
Sarà regolamentata la salita e la discesa degli studenti: «La salita degli alunni - si legge nel documento finale - avverrà garantendo un distanziamento di almeno un metro e avendo cura che gli alunni salgano sul mezzo in maniera ordinata, facendo salire il secondo passeggero dopo che il primo si sia seduto. Per la discesa si procederà uno per uno evitando contatti ravvicinati».

la vera prova del nove del post-lockdown e delle regole per i trasporti è in programma il 14 settembre, quando suonerà la prima campanella ufficiale per tutte le scuole. O quasi. Le Regioni, infatti, procedono in ordine sparso, con Campania e Basilicata orientate a far slittare la data di inizio delle lezioni (come deciso già da Friuli, Sardegna, Puglia e Calabria e oggi anche dall’Abruzzo con campanella il 24 settembre), anche per agevolare le operazioni elettorali in programma il weekend del 20 settembre.

A distanza e in sicurezza, intanto, martedì 2 settembre centinaia di migliaia di studenti torneranno in aula, e con loro insegnanti e personale Ata. In aula si starà senza mascherina, salvo nei casi in cui non si può rispettare il distanziamento fisico. Per questo molte scuole hanno organizzato le attività scolastiche anche in altre strutture, a volte anche in teatri o parrocchie che hanno messo a disposizione i propri locali. Alcune lezioni, come quelle di educazione fisica, si terranno mantenendo il distanziamento o, in extrema ratio (come avvenuto in un istituto di Perugia) a distanza. Durante l’ingresso e l’uscita da scuola, che saranno indicati con chiarezza come avviene nei locali pubblici, sarà obbligatorio indossare la mascherina, così come sarà obbligatoria negli spazi comuni. Ovviamente con la febbre oltre 37,5°, o con i sintomi del covid, si resterà a casa e si procederà all’attivazione di tutte le misure per verificare la presenza del virus e fare l’eventuale tampone. La temperatura dovrà essere misurata a casa e non a scuola.

«Abbiamo una responsabilità storica grande», afferma la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ammettendo che «sarà un anno duro» ma sottolineando che il governo ha «idee, coraggio e risorse europee». In una lettera sprona gli insegnanti: «Non era mai successo prima. So che c’è preoccupazione, è comprensibile. Ci darà sostegno la garanzia del gran lavoro fatto. Nessuno in Europa si è impegnato così tanto nei mesi estivi per preparare la scuola a questa nuova stagione». E proprio l’Europa, che ha dato vita con l’Oms ad una coalizione per la pianificazione di strategie comuni anti-covid (alla quale partecipa anche l’Italia), non esclude l’eventuale ritorno alla didattica a distanza in particolari situazioni, come chiusure temporanee o la quarantena episodica. «È realistico - si legge in una dichiarazione congiunta, firmata anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza - preparare e pianificare la disponibilità dell’ apprendimento online per integrare l’apprendimento scolastico nel prossimo anno scolastico».

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