Tribunale, «la situazione è critica»
Taglio delle udienze, manca il personale

Manca il 40% del personale e il presidente del Tribunale di Bergamo Ezio Siniscalchi con amarezza non può che spiegare il dato di fatto: «La situazione è critica, taglieremo le udienze».

I dati sono stati ben spiegati dai fatti: a Bergamo dovrebbero lavorare 131 amministrativi addetti al Tribunale, ma attualmente sono al lavoro una novantina. Da qui il grido d’allarme lanciato dal presidente Siniscalchi in una conferenza stampa mercoledì mattina 27 gennaio: udienze monocratiche penali settimanali ridotte a non più di 18, contro le precedenti 23 e, in qualche caso, 26; cancellerie della sezione Gip Gup chiuse al pubblico due giorni alla settimana, e ancora ruoli di udienza preliminare limitati a una dozzina di provvedimenti (salvo detenuti).

La decisione, sofferta ma ormai non più prorogabile ed effettiva da questo mese, è dovuta al forte sbilanciamento tra un organico di magistrati ormai praticamente al completo e una carenza cronicizzata di cancellieri e operatori: e senza il loro necessario lavoro – osservano in un comunicato gli avvocati bergamaschi – le sentenze restano solo sulla carta. La mancanza degli adempimenti successivi, infatti, impedisce l’esecuzione delle sentenze. «Siamo rimasti in pochi a causa di pensionamenti e trasferimenti di personale, che nel corso degli anni non è mai stato sostituito – hanno osservato i rappresentanti del personale amministrativo ripetutamente –. Chi è in udienza non può far fronte agli adempimenti di cancelleria e al pubblico per semplice mancanza di tempo utile».

Solo negli ultimi mesi, tra l’altro, la sezione penale e quella delle indagini preliminari (senza dimenticare il civile e il lavoro) hanno perso, a causa di pensionamenti, cancellieri di grande esperienza, i cui uffici sono rimasti scoperti o solo parzialmente occupati togliendo personale da altri incarichi.

Nel comunicato gli avvocati, per bocca del presidente Ermanno Baldassarre, ritengono che i pur «inevitabili» provvedimenti presi dal presidente Ezio Siniscalchi «infliggono un grave danno all’esercizio della giurisdizione del Tribunale». Gli avvocati invocano l’intervento in tempi rapidi in primo luogo delle autorità locali, di parlamentari e politici bergamaschi ad esempio per destinare persone in mobilità alle cancellerie del Tribunale e, in seconda battuta, al ministro Guardasigilli per fornire nuovo personale amministrativo.

E in un comunicato «la sezione di Bergamo della Camera Penale della Lombardia Orientale, nella consapevolezza che il funzionamento della giustizia sia indice del livello di civiltà di un paese, esprime forte preoccupazione per la situazione di grave e ormai cronica carenza di personale amministrativo del Tribunale di Bergamo come rappresentata dal presidente Siniscalchi nell’odierna conferenza stampa».

«I dati statistici forniti dai magistrati presenti evidenziano una situazione di grande produttività da parte dell’autorità giudiziaria i cui provvedimenti rischiano, tuttavia, di non trovare pronta esecuzione a causa della suddetta carenza di personale. Esprime, altresì, preoccupazione per la conseguente necessità di ricorrere, in ragione di tali sofferenze, a rimedi necessariamente emergenziali, con le criticità che ciò comporta. La Camera Penale - conclude il comunicato - di associa alle richieste già formulate dal presidente del Tribunale e dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati affinché il Ministro della Giustizia provveda ad inviare in tempi rapidi personale amministrativo alle sezioni penali del Tribunale di Bergamo».

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