Vaccini, i sindacati bergamaschi incontrano le tre Asst: «Con il sistema Poste abbiamo finalmente voltato pagina»

Cgil, Cisl e Uil di Bergamo: «Importante ci sia forte collaborazione tra strutture sanitarie e Comuni».

Tra il 31 marzo e la giornata di oggi Cgil, Cisl e Uil di Bergamo hanno incontrato i rappresentanti delle tre Asst del territorio provinciale per un confronto sull’andamento della campagna vaccinale anti Covid-19. «Nei tre incontri abbiamo potuto verificare un notevole miglioramento nell’intensità della risposta grazie sia al grande sforzo organizzativo che all’adozione del nuovo sistema di prenotazione con l’applicazione Poste Italiane» hanno riferito Orazio Amboni per la Cgil, Mario Gatti per Cisl, Angelo Nozza per Uil di Bergamo. «Al centro del confronto c’è stata la richiesta sindacale di una forte collaborazione tra strutture sanitarie e Comuni, collaborazione che, abbiamo potuto verificare, si è realizzata fin dagli inizi, nella fase più delicata a causa delle criticità del sistema di messaggistica regionale, collaborazione che, è stato assicurato da tutte le parti, continuerà anche per il futuro».

Agli incontri sono stati, infatti, invitati anche i sindaci presidenti delle tre assemblee distrettuali, e la presidente del Consiglio di Rappresentanza dei primi cittadini, Marcella Messina. Oggetto di confronto è stato anche il «tentativo di conciliare la centralità data ai grossi centri vaccinali (gli hub) che assicurano elevati numeri e sicurezza assistenziale con le esigenze dei piccoli centri delle valli, con particolare riferimento ai pazienti fragili e alle loro difficoltà di movimento» proseguono i tre sindacalisti.

In questi giorni che ancora ci separano dall’avvio della fase più intensa, si stanno completando le convocazioni degli over 80 e dei pazienti fragili già in carico presso le strutture ambulatoriali delle stesse Asst. Cgil, Cisl e Uil hanno espresso, come del resto fatto anche in occasione del precedente incontro col Direttore dell’Ats, la loro «disponibilità a collaborare per una buona riuscita della campagna vaccinale, che consenta, grazie all’immunità da raggiungere, di riconquistare normalità di vita e di attività economiche e sociali».

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