Vaccini, l’obbligo di green pass convince quasi 10 mila indecisi nella Bergamasca

Dopo il decreto, 9.954 le prenotazioni nella Bergamasca in una sola settimana. La certificazione arriva 15 giorni dopo la prima dose: corsa contro il tempo in vista del 15 ottobre.

Se doveva servire a «spingere» gli indecisi verso la vaccinazione, evidentemente ci sta riuscendo. L’obbligo di green pass sul posto di lavoro, che scatterà formalmente dal 15 ottobre, ha alimentato la corsa all’immunizzazione anche in Bergamasca: l’intreccio tra date e numeri, dal momento in cui il decreto è stato annunciato e sino alla rilevazione di ieri, ha portato sostanzialmente a diecimila prenotazioni in una settimana. Fanno circa 1.500 adesioni al giorno, da quando il governo l’ha messo nero su bianco: praticamente un ritmo doppio rispetto agli appuntamenti che si fissavano prima della «stretta». L’obbligo del green pass non è un obbligo vaccinale, formalmente. Oltre alla vaccinazione (o alla guarigione dal Covid), infatti, la certificazione verde si può ottenere anche effettuando periodicamente un tampone – validità di 48 ore in caso di test antigenico «rapido» o 72 ore per i molecolari, più «approfonditi» – e risultando negativi. Evidentemente, però, l’idea di sottoporsi al «bastoncino» un giorno sì e un giorno no sembra poco fattibile, alla lunga. E così molti indecisi o dubbiosi hanno scelto la strada più breve per il green pass: la vaccinazione.

La fotografia è condensata in un report dell’assessorato al Welfare di Regione Lombardia dedicato alle nuove prenotazioni in provincia di Bergamo: dal 1° al 15 settembre, appunto, si viaggiava a una media di 751 al giorno; dal 16 settembre, cioè lo scorso giovedì quando in serata una conferenza stampa del governo ufficializzò l’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro, la media è balzata a oltre 1.500 al giorno. Nello specifico, le nuove prenotazioni sono state 1.585 nella giornata di giovedì, 2.136 venerdì (il picco all’indomani dell’annuncio, con un trend triplicato), 1.260 sabato, 944 domenica, 1.841 lunedì, 1.407 martedì e 781 ieri fino alle ore 16: sommate, fanno 9.954 adesioni. Calcolando quelle fioccate dal tardo pomeriggio di ieri e fino a sera, quota 10 mila è verosimilmente (quasi sicuramente) sfondata: è questa, in fondo, la «conta» dell’effetto green pass in terra orobica. Chiaramente in questo totale è inclusa una mole di persone che hanno scelto la vaccinazione per altri motivi e non perché lavoratori, ma pare una frazione residuale calcolando che sostanzialmente i centri vaccinali qua e là nella provincia stanno garantendo l’accesso libero (senza prenotazione) a over 60, studenti 12-19enni, personale scolastico e sanitario non ancora vaccinato, donne in gravidanza o allattamento.

Una settimana decisiva

Lo sprint innescato dal decreto è stato quasi «scontato». Si protrarrà probabilmente ancora per una settimana poi è facile che si torni ai ritmi precedenti, e il «perché» è ancorato a un fattore temporale. Il green pass di norma si genera a partire dal 12° giorno successivo all’inoculazione della prima dose e si attiva al 15° giorno; considerando che il decreto entrerà in vigore dal 15 ottobre, ai lavoratori conviene vaccinarsi entro la fine di settembre affinché per quella data si sia «materializzato» il documento. Dunque, c’è sostanzialmente ancora una settimana esatta per ricevere la prima dose in modo tale da avere la certificazione verde già attiva entro il 15 ottobre.

A metà settembre, incrociando i dati sugli occupati con quelli delle coperture vaccinali dell’età lavorativa, si poteva stimare che fossero circa 80 mila i lavoratori bergamaschi (compresi i disoccupati in cerca di lavoro) non ancora immunizzati. Una platea che certo s’è limata e si limerà ancora. In particolare, guardando ai dati della Regione, i bergamaschi con almeno la prima dose sono passati dagli 831.466 del 16 settembre (data di annuncio del decreto) agli 839.070 del 21 settembre, cioè 7.604 in più (considerando l’intera popolazione vaccinabile, non solo i lavoratori). Un dato da incastrare appunto con le 10 mila prenotazioni arrivate negli ultimi giorni: una quota si è in realtà già trasformata in effettive somministrazioni, la restante parte si tramuterà in iniezioni a strettissimo giro. Numeri alla mano, pare realistico pensare che i lavoratori vaccinati o comunque prenotati (e che avranno il green pass entro il 15 ottobre) possano essere ora scesi a 65 mila circa. Uno sprint, questo, destinato a proseguire almeno sino a fine settembre.

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