Violenza sulle donne a Bergamo
Nel 2015 88 casi in ospedale

La violenza sulle donne è ancora un fenomeno sommerso. Per questo è importante parlarne, per far capire a queste vittime che non sono sole.

Da inizio anno sono 270 le donne, provenienti da Bergamo e provincia, che si sono rivolte al centro antiviolenza dopo aver subìto maltrattamenti fisici, psicologici, sessuali o economici, con un aumento dei casi di stalking. Mentre all’ospedale Papa Giovanni XXIII, nello stesso periodo, è stato avviato il protocollo violenza in 88 casi. Il 70% erano donne italiane di età compresa tra 28 e 48 anni, appartenenti a un ceto medio-alto. Per contrastare questi terribili avvenimenti è importante la collaborazione di tutti, dai cittadini alle istituzioni alle diverse realtà del territorio, come il centro antiviolenza Aiuto Donna, che dal 1999 opera in Bergamasca: «Alle donne che sono prigioniere in ambienti familiari dove vengono maltrattate e picchiate, noi diciamo di avere coraggio e uscire, parlare, anche solo per capire quali sono le strade che devono imboccare per venir fuori da questa situazione - dice la presidente del centro, Oliana Maccarini -. Queste donne possono affidarsi alla nostra associazione sapendo che avranno la garanzia dell’anonimato e che saranno assistite da volontarie, avvocati, psicologhe, che faranno solamente quello che loro vorranno».

«Questo è un tema che le istituzioni, dal Comune alla Provincia, devono saper governare, con tutto il territorio - sottolinea Maria Carolina Marchesi, assessore alla Coesione sociale del Comune -. Noi vogliamo far percepire a tutti che come prima cosa in assoluto bisogna imparare il rispetto per ogni persona, perché dalla mancanza di rispetto derivano poi tutti gli atti di violenza». Importante anche sensibilizzare i giovani attraverso momenti d’incontro e informazione nelle scuole, perché, afferma Maccarini, «solo insegnando ai giovani a crescere rispettando l’altro si potrà avere una società priva di violenza».

Sapersi rivolgere nel modo giusto, offrire il miglior supporto alle donne che si presentano al Pronto soccorso dopo aver subìto violenza, è quello che ogni giorno s’impegnano a fare con professionalità infermieri e specialisti del Papa Giovanni, come testimonia Antonella Mangili, infermiera del Pronto soccorso dell’ospedale di Bergamo, che lancia un e messaggio alle donne vittime di violenza: «Chiedete aiuto. Presso il nostro ospedale, come in tutti gli altri, c’è sempre qualcuno pronto ad ascoltarvi e credervi».

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sono diverse le iniziative di sensibilizzazione e informazione in programma. Martedì 24 novembre alle 17,30 al teatro delle Grazie, «Luna e l’altra teatro» porta in scena lo spettacolo «Questa casa non è un’azienda», che affronterà un tema legato alla condizione femminile in un’ottica di promozione delle pari opportunità e di prevenzione della violenza maschile. Venerdì 27 novembre, invece, al teatro di via Tassis in Città Alta, dalle 14 alle 19 l’incontro «Violenza di genere e bullismo omofobico», durante il quale verrà presentato il corso di perfezionamento «Violenza di genere e bullismo: conoscere per agire, educare per prevenire», previsto da marzo a luglio 2016 all’Università di Bergamo.

Inoltre dal 24 al 26 novembre, all’interno dell’ospedale Papa Giovanni ci saranno punti informativi con infermieri, medici, psicologi, per far conoscere quello che l’ospedale offre per supportare le donne vittime di violenza. A Palazzo Frizzoni sarà allestita dal 20 al 28 novembre la mostra «Donne per le donne... Tante opere da scoprire e ammirare». Molti gli eventi organizzati anche in provincia dal 18 al 27 novembre: incontri, fiaccolate, spettacoli a Brusaporto, Bonate Sotto, Terno d’Isola e altri comuni della Bergamasca.

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