Giallo di Cologno, l’ultimo sms
«Mezz’ora prima di essere ucciso»

Il siriano aveva scritto a un’amica: «Alle 13,27 ho trovato una sua chiamata, poi il silenzio».

«Se fosse tornato a casa subito, alle 13,27, quando l’ho chiamato, forse sarebbe ancora vivo». Non si dà pace A. Z., la cinquantenne di Cologno della quale Ibrahim Basam si era follemente innamorato negli ultimi mesi, tanto da tempestarla di messaggini romantici sul suo cellulare. Un’infatuazione che, però, non era corrisposta dalla donna, separata, madre di due figli e residente in paese dal 1992. Per lei «Bassano» – come si faceva chiamare il siriano ucciso martedì pomeriggio alle Fornasette, italianizzando il suo cognome – era semplicemente un amico.

«Sono sempre stata comprensiva con lui – chiarisce la donna –: ho cercato di aiutarlo, gli lavavo la biancheria, gli facevo da mangiare. Ma quando è cominciato a diventare un po’ pesante gliel’ho detto chiaramente: “Io amo solo mia madre e i miei figli, non insistere! Anzi, adesso vieni a portare via la tua roba, perché lunedì parto con una mia amica per la Sardegna e non voglio più vedere niente in giro per casa”».

E gli ultimi messaggi prima di essere barbaramente ucciso «Bassano» li ha scambiati proprio con lei. «L’avevo sentito per telefono alle 9,30 di ieri (martedì, ndr) – racconta la donna – e mi aveva detto che doveva vedersi con un suo amico per un lavoro, ma che ci saremmo sentiti per pranzo. Alle 13,27 ho trovato una chiamata e gli ho risposto con un messaggio che sarei tornata a casa dopo un’ora, raccomandandomi la puntualità. Lui ha subito risposto con un “ox”, ovvero un’ok scritto in modo sbagliato, forse per la fretta». E questo «ox» è stato l’ultimo messaggio inviato da «Bassano»: erano le 13,29. Poi più nulla: mezzora più tardi Ibrahim Basam sarebbe stato trovato ucciso.

«Ma io non lo sapevo – aggiunge la donna – e, per questo, alle 16,02 gli ho mandato un nuovo messaggio, arrabbiata, dandogli del bugiardo e dicendogli che la gente non sta ad aspettare i suoi comodi. Non avendo risposte, ho continuato a chiamare e a mandare messaggi, fino a quando, alle 17, ha risposto un carabiniere».

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