Italiani popolo di pendolari
La metà si sposta ogni giorno

Sono quasi 29 milioni (48,6% della popolazione residente) le persone che ogni giorno effettuano spostamenti per recarsi sul posto di lavoro o di studio, in dieci anni sono cresciute di circa 2,1 milioni. Lo rivela l’Istat.

Sono quasi 29 milioni (48,6% della popolazione residente) le persone che ogni giorno effettuano spostamenti per recarsi sul posto di lavoro o di studio, in dieci anni sono cresciute di circa 2,1 milioni. Circa due terzi dei residenti che quotidianamente si spostano lo fanno per motivi di lavoro, un terzo per raggiungere la scuola o l’università. Lo rivela l’Istat.

Chi si muove per motivi di lavoro fa generalmente più strada rispetto agli studenti. Infatti, gli spostamenti all’interno della stessa provincia sono pari nel primo caso al 36,7% contro il 21,1% del secondo come pure gli spostamenti nella stessa regione, in altre regioni o all’estero. Cumulativamente, questi ultimi rappresentano il 9,4% degli spostamenti legati al lavoro e il 4,9% di quelli per studio.

Gli studenti si muovono prevalentemente all’interno dello stesso comune (il 74% contro il 53,8% per motivi di lavoro).

Nel decennio intercensuario si sono allungati i tempi destinati alla mobilità. Scende sensibilmente la quota di coloro che impiegano “fino a 15 minuti” per raggiungere il luogo di studio o di lavoro (58,7% nel 2001, 55,1% nel 2011) e, in misura più lieve, quella di chi impiega “da 31 a 45 minuti” (8,5% nel 2001, 7,8% nel 2011), mentre aumentano le quote di chi ha tempi di percorrenza tra i 16 e 30 minuti (da 24,8 a 26,4%) e oltre i 45 minuti (dall’8 al 10,7%).

Per recarsi al lavoro o nel luogo di studio più di 8 persone su 10 (84,2%) utilizzano un mezzo di trasporto. L’automobile resta la scelta più diffusa, la usa il 44,9% dei residenti come conducente e il 15,9% come passeggero. Soltanto il 13,4% opta per i trasporti pubblici (o privati) collettivi come treno, tram, metropolitana, corriera, il 3,5% ricorre ai mezzi a motore a due ruote (motocicletta, ciclomotore e scooter) e un altro 3,3% va in bicicletta.

Ad utilizzare di più i mezzi pubblici sono le donne (6,3% contro il 3,1% per gli uomini) e il treno (4,9%, 3,5% per gli uomini). Il 5,8% dei maschi va al lavoro in moto o in scooter, mezzo utilizzato solo dal 2% delle donne che invece preferiscono la bicicletta (4,1%, 3,5% per gli uomini).

Rispetto al 2001, l’automobile si usa di più come passeggero (14,4% del 2001) sono aumentati gli utenti dei trasporti pubblici (12,9% del 2001) e gli utilizzatori della bicicletta (2,9% del 2001), mentre risultano in calo l’uso di mezzi motorizzati a due ruote (4,7% del 2001) e l’andare a piedi (16,9% del 2001).

La mobilità è maggiore a Bolzano, Trento e in Lombardia

La percentuale di residenti che giornalmente esce dall’alloggio di dimora abituale per raggiungere il posto di lavoro, la scuola o l’università è più elevata nelle province autonome di Bolzano (57%) e Trento (56,2%) seguite da Lombardia (54,1%), Veneto (53,6%), Emilia-Romagna (53,1%) e Valle d’Aosta (52,7%). Al di sotto del valore medio nazionale si collocano tutte le regioni del Sud, con le incidenze più basse registrate in Sicilia (41,3%) e Calabria (41,5%), nonché la Liguria (46,8%).

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