L’olio d’oliva toscano ai cinesi
Rilevati i marchi Sagra e Berio

La Cina sempre più vicina all’olio toscano. Passa di mano a imprenditori del Paese del Dragone la quota di maggioranza del gruppo toscano «Salov», proprietario dei marchi dell’olio Sagra e Filippo Berio, venduta al gruppo «Yimin», una sussidiaria di «Bright Food».

Questo investimento in Italia, sottolinea il gruppo orientale, «risponde a un preciso disegno di “Bright Food” di favorire l’uso di uno stile di alimentazione sano come la dieta mediterranea in Cina. Il nostro obiettivo – precisa un portavoce del gruppo – è di mantenere l’identità e la tradizione italiana della “Salov” così che possa rimanere fedele alla propria missione di selezionare, produrre e distribuire la migliore qualità di olio nel mondo, mantenendo la produzione in Italia. Questo ci consente di garantire a tutti i dipendenti della Salov una nuova fase di sviluppo con ottime prospettive di crescita».

Con questa operazione, stima Coldiretti, «supera i dieci miliardi il valore dei marchi storici dell’agroalimentare italiano passati in mani straniere dall’inizio della crisi, che ha favorito un’escalation nelle operazioni di acquisizione del Made in Italy a tavola». Con quest’ultimo «passaggio di proprietà» l’olio di oliva Made in Italy diventa sempre più straniero, dopo l’acquisizione di Bertolli, Carapelli e Sasso da parte del fondo statunitense «Cvc Capital Partners». «Il nostro Paese – afferma il presidente di Unaprol, David Granieri – non può permettersi di perdere così tanti gioielli di famiglia. Deve darsi un progetto sul quale montare la catena del valore per creare ricchezza e posti di lavoro».

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