Gamec, il Grande Gioco
dell'arte italiana 1973-1989

All'evoluzione dell'Arte italiana dal 1947 al 1989 è dedicata la mostra «Il Grande Gioco», aperta al pubblico dal 24 febbraio al 9 maggio in tre sedi: la Galleria d'Arte Contemporanea di Bergamo (1973-89), il Museo d'Arte Contemporanea di Lissone (1947-58) e la Rotonda di via Besana a Milano (1959-72). La vernice della mostra si è svolta oggi nelle tre sezioni, dove, accanto alle opre d'arte, sono rievocate anche esperienze di design e cinema.

A Bergamo il percorso prevede i Concettuali degli anni '70, tra i quali Nannucci, Vaccari, Chiari, Agnetti, Isgrò e la Transavanguardia del decennio successivo (Chia, Clemente, Cucchi, Paladino, De Maria)

A Lissone l'attenzione è concentrata sui due poli di Milano (Movimenti Arte Concreta, Spaziale e Nucleare con protagonisti Soldati, Munari, Dorfles, Fontana, Crippa, Baj, Dangelo) e Roma (Forma 1 e Origine con Accardi, Perilli, Dorazio, Consagra, Burri, Capogrossi, Colla). Gli scooter Vespa e Lambretta, la Fiat 500 e la macchina da scrivere Olivetti Lettera 22 rappresentano il design di questi anni.

Nella Rotonda di via Besana il periodo successivo vede in primo piano gli artisti che cercarono di unire i concetti di pittura e scultura, come Manzoni, Castellani, Bonalumi, Scarpitta, Alviani, Colombo e il gruppo dell' Arte Povera con Kounellins, Pascali, Mario e Marisa Merz, Pistoletto, Boetti, Fabro, Paolini, Calzolari, Anselmo, Zorio e Penone.

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