Mario Gotti, mostra nell’ex Ateneo di Città Alta

Espone in questi giorni presso la sala dell’ex Ateneo in Città Alta il pittore Mario Gotti, il quale presenta una serie di opere più che mai espressione della sua specifica personalità di artista oltermodo innamorato della natura. La mostra si svolge con il patrocinio del Comune di Bergamo e del Comune di Sorisole.
Quando alla mente si richiama il nome di un artista conosciuto, d’acchito compaiono alla nostra mente le opere da lui realizzate (facile pensare ai violini parlando di Baschenis, per fare un solo esempio). Ciò sta a significare che quel determinato pittore si è specializzato soprattutto nella interpretazione di determinati soggetti da lui preferiti ad altri.

Il discorso vale anche per Mario Gotti. Il suo nome ci porta immediatamente a far riferimento ai suoi paesaggi ispirati alle colline che circondano il suo paese natale di Sorisole, ai campi dove si allineano i filari di vite, ai boschi, ai ruscelli, ai casolari che arrichiscono le bellezze di una natura immersa in una luce del tutto singolare. L’effetto luminoso Mario Gotti lo ottiene con i «suoi» verdi dalle sfumature e dagli accenti che non trovano riscontro nei dipinti di altri colleghi a lui contemporanei. Quei «verdi» sono esclusivamente «suoi», impastati, accostati, realizzati nelle più svariate tonalità, così da rendere il soggetto ritratto una esplosione di freschezza come l’erba dei campi, le fronde degli alberi oppure quelle dei vitigni irrorati dalle gocce di rugiada.

È la poesia pittorica di Mario Gotti, questa. Una poesia che è nata spontanea nel suo animo fin da quando, ragazzo, incominciò ad estasiarsi di tutte quelle meraviglie naturali racchiuse, se così si può dire, nel limitato «fazzoletto» di terra che si diparte dai piedi della Maresana e che da qui si distende sulle colline e verso il piano. Poi quella poesia è andata sempre più affermandosi tanto da diventare ispiratrice dei suoi dipinti. I quali, per Mario Gotti appunto, sono la più evidente ed esplicita manifestazione del suo animo che dalla realtà materiale sa elevarsi verso quella spirituale attraverso la contemplazione del creato, la quale fa ripetere a lui l’espressione del poeta Metastasio: «Ovunque lo sguardo io giro, immenso Dio ti vedo». Con questo sguardo Mario Gotti ha avuto la possibilità di contemplare poi tutti gli altri problemi che riguardano la vita dell’uomo: la famiglia, la maternità, la vecchiaia, oltre alle realtà soprannaturali interpretate da lui con le tematiche sacre. I suoi dipinti diventano pertanto un autentico messaggio di poesia, di umanità e, pure, di sacralità.
Durata della mostra
fino al 17 settembre
Orari
tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
Dove
Sala ex Ateneo, piazza Reginaldo Giuliani, Città Alta – BergamoLino Lazzari

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