Da Sacco crea «About death»
nuovo fumetto made in Bergamo

È possibile parlare di morte in un fumetto senza cadere nella tentazione di sbirciare al di là, senza scadere nella rappresentazione di banalità sanguinose o tirare in ballo oscuri superpoteri. Francesca Da Sacco ci prova e ci riesce nel suo breve ma notevole «About death», un albo della cittadina edizioni Arcadia che affronta con delicatezza e profondità il tema del distacco dalla vita.

Un argomento non facile perché la morte, per improvvisa o lenta che sia, ha la capacità di lacerare il tessuto delle relazioni umane con un gesto definitivo lasciando dietro di sé soltanto vuoto e smarrimento. Per attutire l'urto di queste inevitabili conseguenze Francesca Da Sacco immagina che la Morte in persona - sì, proprio lo scheletro incappucciato munito di falce delle figurazioni medievali - abbia un lontano discendente dal bizzarro nome di Carnevale Morte che si faccia carico dell'ingrato compito di annunciare la fine imminente ai predestinati.

Più che un «memento mori» Carnevale è un sommesso araldo paffutello dai tratti impiegatizi che si presenta ai morituri forte delle indicazioni di un block notes parlante che riporta il ferale elenco delle quotidiane dipartite e lo assiste nell'ingrato compito. Carnevale ha famiglia: moglie e due bambini, Lacrima e il piccolo «Cris» Crisantemo. Ognuno si trova a gestire un passaggio problematico che ha come invisibile comprimario la morte.

Il piccolo Cris scopre che il suo amato canarino non si muove più, sta rigido e freddo nella gabbia, e cerca una spiegazione a quella che gli sembra un'ingiustizia. Lacrima invece pare spensierata e garrula, ma in realtà la sua è una barriera di euforia artificiale: una sua cara amica infatti è colpita da una malattia che non le darà scampo e per preservarsi dal prossimo dolore della perdita, Lacrima non ha trovato soluzione migliore che «cancellarla» dalla sua vita insieme a tutte le cose spiacevoli.

La mamma, come ogni mamma, è impegnata su più fronti: da una parte il suo bimbo traumatizzato dalla scoperta della morte, dall'altra la tentazione di interferire nel mestiere del marito trovando una maniera per garantire alla famiglia un futuro senza patemi. Infatti Carnevale si trova di fronte a un bel dilemma: viene contattato da una segreta organizzazione di ricchissimi vegliardi che vogliono ritardare l'annuncio della fine posponendo a piacere l'appuntamento col gelido tocco della morte.

Con un tale intreccio narrativo si potrebbe pensare a una profusione di toni cupi, a un disegno a tinte fosche, invece le tavole di Francesca Da Sacco sono colorate e solari quanto una pagina di Topolino. È una storia costruita con attenzione, dove il dramma emerge con dolorosa evidenza, ma non priva di spunti umoristici. Francesca Da Sacco nel suo racconto adotta uno stile misurato e apparentemente semplice, a un passo dal fantastico ma attento a non sconfinare per non disperdere l'impatto emotivo, e trova così modo di sviluppare nel breve spazio a disposizione riflessioni non banali sull'ultima stazione della vita e soprattutto sui modi per affacciarsi a questa inevitabile prospettiva.

Francesca Da Sacco non è nuova a questi temi spinosi e controversi, ricordiamo la fiaba nera «Bambole di carne» - uscita sempre per edizioni Arcadia - dove affrontava il tema delle violenze sui bambini e per il quale ha ricevuto il premio Ayaaaak come miglior volume del 2008. Il suo About death è un'opera sincera e originale e rappresenta una lettura sicuramente consigliabile, dai 15 ai 90 anni.

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