Maestri del passato al Centro San Bartolomeo

Una visita attenta e accurata da parte degli appassionati d’arte e non alla mostra di dipinti e sculture dal XII al XVIII secolo, allestita in questi giorni dalla Galleria d’arte cittadina «Michelangelo» presso il Centro Culturale S. Bartolomeo, noi siamo convinti che sia d’obbligo. Non si può lasciar sfuggire questa occasione, sicuramente irripetibile e che offre una «visione» oltremodo interessante di opere di indiscusso valore artistico, con tematiche sacre e profane, e tra l’altro ottimamente conservate, che ben mettono in risalto le preziose qualità interpretative di artisti, in gran parte da noi conosciuti, e che vale per davvero la pena di «studiare» da vicino.

Già altre rassegne con dipinti di artisti di secoli passati la Galleria Michelangelo ci ha favorito, e già abbiamo avuto modo di dire che ci si trovava di fronte ad una vera e propria pinacoteca, seppure in maniera limitata. Lo stesso vogliamo dire ora di questa importante esposizione patrocinata dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Bergamo e dal Comune di Bergamo, per evidenziare dipinti e sculture impossibili a riscontrarsi in altri musei anche se, logicamente, vi compaiono «nomi» di grande fama. Ed è proprio la «presenza» di questi maestri del passato che dà prestigio alla stessa mostra, e che testimoniano la «passione» dei collezionisti bergamaschi. Le opere che ora sono esposte, infatti, provengono dalla raccolta Morandi-Bellini, come riferisce il prezioso catalogo pubblicato per l’occasione.
A questo catalogo, curato da Raffaella Bellini e con schede scientifiche di autorevoli studiosi d’arte, noi vogliamo necessariamente riferirci in quanto è da queste pagine che si hanno le notizie più importanti dei vari autori dei dipinti. Sono principalmente i pittori ad offrirci la possibilità di avere notizie e commenti nei loro riguardi, poiché delle sculture esposte si sa soltanto che provengono dalla Francia centrale (XIII e XV secolo), dall’Italia centrale (XV e XVI secolo), dall’Umbria e dalla Toscana rispettivamente del XIII e XVI secolo.
I dipinti sono opera di una trentina di artisti notificati e di una decina attribuiti a varie Scuole sia italiane che straniere. Tra i nomi prestigiosi dei pittori sottolineiamo questi nostri bergamaschi: Jacopo Negretti (Palma il Giovane), Enea Talpino (Salmeggia, chiamato anche «il Raffaellino bergamasco»); Carlo Ceresa, Evaristo Baschenis. Per tutti gli altri lasciamo ai visitatori della mostra e ai lettori del catalogo approfondirne la conoscenza.
A conclusione rimane il fatto che lo sforzo e i sacrifici dei collezionisti nostri concittadini per accapparrare queste prestigiose opere espressione dell’arte italiana e straniera è uno sforzo che merita venga corrisposto con un serio apprezzamento per l’attuale rassegna meritevole di essere sinceramente ammirata.

Durata della mostra: fino al 25 novembre.
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19,30.
Centro culturale S. Bartolomeo, Largo Belotti, 1 – BergamoLino Lazzari

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