Il Festival della Cultura
comincia con le «Emozioni»

«Accessibilità, trasversalità e territorio»: sembrano essere queste le parole chiave del primo Festival Internazionale della Cultura di Bergamo, in arrivo dal 15 al 30 maggio, nella nostra città. Una kermesse che si colorerà di arte in ogni sua sfumatura (la musica, la danza, la fotografia, la letteratura, il teatro e l'architettura), coinvolgendo con energia e sorpresa soprattutto i giovani.

Quasi ai cancelli di partenza, la rassegna si è voluta presentare anticipatamente con due piccoli eventi promozionali, sabato 1 maggio e domenica pomeriggio, all'Oriocenter.

Emozioni (questo il titolo che fa da sfondo anche a tutta la prima edizione del festival) è il breve spettacolo di danza realizzato dai giovani allievi della scuola “Bergamo Danza e Centro Ricerca Coreografica” di Mozzo, impegnati, sabato pomeriggio, in sei semplici quadri coreografici, davanti a circa duecento persone.

Domenica invece un originale “flash mob” (termine inglese che indica un gruppo di persone che si riunisce all'improvviso in un luogo pubblico, realizza qualcosa e  poi si dilegua) che ha coinvolto circa cento studenti di quattro licei di Bergamo (Mascheroni, Secco Suardo, Falcone e S.Alessandro) in una coinvolgente coreografia su musiche moderne, lasciando di stucco i passanti.

Un centro commerciale come palcoscenico per eventi culturali sembra essere una scelta azzardata, ma in realtà risponde appieno alle finalità ultime dell'intero evento: «La cultura deve essere accessibile a tutti, in ogni luogo e occasione, attraverso tutte le possibili espressività, anche a partire dalle risorse del nostro territorio» come hanno concordato Casto Iannotta e Stefano Miceli, rispettivamente, il presidente e il direttore artistico del Festival.

Claudia Azouri

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