Il Nobel Kandel a BergamoScienza
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Una domenica di grande rilievo quella in programma per BergamoScienza al Teatro Sociale di Città Alta domenica 3 ottobre. In particolare da segnalare la presenza alle 17.30 del premio Nobel della medicina del 2000 Eric R. Kandel che parlerà di «Neuroscienze e psicoanalisi». L'incontro sarà trasmesso in diretta da Bergamo Tv e da L'Ecodibergamo.it.

Una domenica di grande rilievo quella in programma per BergamoScienza al Teatro Sociale di Città Alta domenica 3 ottobre. In particolare da segnalare la presenza alle 17.30 del premio Nobel della medicina del 2000 Eric R. Kandel che parlerà di «Neuroscienze e psicoanalisi». L'incontro sarà trasmesso in diretta da Bergamo Tv e da L'Ecodibergamo.it

Alle 9.30 si parte al Teatro Sociale con «Esperimenti al large Hadron Collider del Cern di Ginevra: un viaggio alle origini della materia e dell'universo». Il Large Hadron Collider è un acceleratore di particelle, attualmente in operazione al Cern, concepito e realizzato per cercare risposte ad alcune delle più importanti questioni della fisica moderna: l'origine della massa, la natura della materia oscura che tiene insieme le galassie, le condizioni dell'unificazione delle interazioni fondamentali della materia. La risposta ad alcune di queste domande potrebbe rivoluzionare la nostra attuale visione dell'universo e delle leggi fondamentali della natura. In LHC due fasci di protoni viaggiano in direzioni opposte a una velocità vicina a quella della luce in un anello lungo 27 km. Le collisioni ad altissima energia potrebbero produrre le nuove particelle sfuggite fino ad ora a tutte le ricerche. I dati delle collisioni vengono raccolti dai rivelatori più sofisticati che siano mai stati costruiti e gruppi internazionali di fisici li analizzano utilizzando una rete mondiale di calcolo chiamata Grid. Relatore della conferenza Guido Tonelli del Cern di Ginevra, introduce l'incontro Valerio Re dell'Università degli Studi di Bergamo.

Alle 15.30 la seconda conferenza sempre al Sociale verterà su «La storia di Ardi, la nostra antenata più antica». Yonas Beyene, archeologo e paleontologo con il geologo Giday WoldeGabriel - introduce Anna Paganoni del Museo di Scienze Naturali Caffi - parleranno di Ardi essendo stati parte del team dei ricercatori provenienti da tutto il mondo che ha scoperto l'Ardipithecus ramidus, meglio noto come Ardi: una specie di ominide vissuta oltre 4,4 milioni di anni fa e più antica di oltre un milione di anni rispetto a Lucy. I ricercatori protagonisti di questa scoperta ci racconteranno come Ardi abbia una forma non specializzata e come l'analisi di cranio, denti, pelvi, mani, piedi, e altre ossa riveli un «mix» di tratti primitivi che Ardi condivide con i suoi progenitori, i primati del Miocene, ma che rivela anche caratteristiche presenti solo in ominidi di epoche posteriori. Ardi, dunque, non è né uno scimpanzé né un uomo.

Alle 17.30 il ciclo delle conferenze della domenica si chiude con il premio Nobel della medicina del 2000 Eric R. Kandel. Titolo dell'incontro, ancora in Città Alta, è «Neuroscienze e psicoanalisi»: è guardando una specie di lumaca di una trentina di centimetri di lunghezza per tre chili di peso che cinquant'anni fa il neuroscienziato Eric R. Kandel fondò le neuroscienze moderne. Grazie all'Aplysia, questo è il nome della lumaca, Kandel scoprì come l'apprendimento dipende dalla nostra capacità di rinforzare le connessioni tra i neuroni, le cosiddette «sinapsi», e non i neuroni stessi. Questa scoperta, che nel 2000 valse a Kandel il premio Nobel per la medicina e che condivise con Arvid Carlsson dell'Università di Goteborg e con Paul Greengard della Rockefeller University, gettò le basi per quello che oggi chiamiamo plasticità cerebrale, cioè la capacità di modificare incessantemente il nostro cervello in risposta alle esperienze. Psichiatra prima, neuroscienziato poi, Kandel parlerà di un argomento che lui stesso ama sintetizzare in una frase: «Siamo ciò che siamo in virtù di ciò che abbiamo imparato e che ricordiamo». Introduce l'incontro Edoardo Boncinelli del Comitato scientifico di BergamoScienza.

La serata terminerà con uno spettacolo: si rimane al Sociale e alle 21 va in scena «Homo Sapiens», un dialogo sulla storia dell'uomo, dalle sue origini alla «modernità», raccontata da chi più di tutti si è occupato di ricostruirne, attraverso il metodo scientifico, l'evoluzione e i fenomeni che l'hanno determinata: Luigi Luca Cavalli-Sforza. Il dialogo teatrale sarà condotto dal figlio, Francesco Cavalli-Sforza, che interrogherà il padre sui momenti più significativi dello scenario evolutivo, non ultimo lo sviluppo del linguaggio, che ha consentito all'uomo di divenire, se non più saggio, certo più capace rispetto ai suoi antenati. Uno dei momenti più significativi, di alta e immediata comunicazione che l'Homo sapiens ha prodotto, da quando ha imparato a parlare, è la poesia. Si è pensato così di intercalare alla narrazione la lettura di alcune poesie, prendendo come riferimento l'800-900 italiano, da parte di uno dei maestri più importanti e universalmente riconosciuti del teatro di prosa italiano: il maestro Piero Mazzarella.

Numerosi anche gli appuntamenti previsti lunedì 4 ottobre. Si tratta di due incontri in orario serale: alle 20.30 all'Auditorium di Albino è in programma la conferenza «L'unità ella biologia: dal corpo alla sintesi del vibente». Carlo Alberti Redi, dell'Accademia dei Lincei dell'Università degli Studi di Pavia spiegherà la trasformazione della biologia da scienza storica e descrittiva a scienza «dura»: obiettivo della biologia sintetica (BS) è ricostruire artificialmente sistemi biologici, a partire dalla seguente riflessione: «Ogni sistema biologico può essere considerato una combinazione di elementi funzionali individuali, che possono essere ricombinati in nuove configurazioni capaci di modificarne le proprietà o di crearne di nuove». Alcuni eticisti, ricordando i rischi che può comportare la creazione di forme di vita sintetiche, propongono di bandirla del tutto. Le attuali ricerche della BS sono applicate nel settore industriale ed economico, per la fabbricazione di strumenti biologici e la produzione di nuovi materiali, per controllare il comportamento delle membrane cellulari e per rivelare e trattare alcune patologie. Modera l'incontro Lucio Moioli di Ripascienza.

Alla stessa ora in Città Alta, nella Sala Curò di piazza Cittadella si parlerà invece di «Biodiversità da salvaguardare: cosa fare prima che sia troppo tardi» con la responsabile Area conservazione e progetti del Wwf Italia Isabella Pratesi e l'introduzione del direttore del Museo Caffi Marco Valle. Al centro dell'attenzione la ricchezza biologica del pianeta, riconosciuta patrimonio dell'umanità. Nonostante ciò molte specie animali e vegetali corrono il rischio di scomparire per sempre. La relatrice fornirà una panoramica sugli interventi in atto per la tutela della diversità biologica: dai progetti internazionali alle azioni locali.

Chiude la giornata di lunedì la proiezione del film «Le regole del gioco» nell'Auditorium di piazza della Libertà con l'introduzione alla pellicola del critico cinematografico Bruno Fornara. Ecco la trama del film di David Cronenderg del 1999: Allegra Geller (Jennifer Jason Leigh) è una geniale inventrice di giochi di realtà virtuale. Lavora per la società Antenna Research per la quale ha appena brevettato un nuovo gioco denominato eXsistenZ, connesso direttamente al corpo umano tramite una «bioporta» ricavata nella colonna vertebrale. Scampata a un attentato organizzato da una società concorrente, Allegra e il suo salvatore, Ted, entrano nel gioco dove attraversano un labirinto di esperienze fittizie al termine delle quali si scopre che tutto era un altro gioco virtuale. Film ideato per sottrazione, senza effetti né attrezzi tecnologici (aboliti computer, monitor, televisori e anche specchi), è “nella sua asciuttezza un bell'esempio di cinema fantastico raccontato alla maniera classica” (Bruno Fornara), un videoludico resoconto su una cultura malata, non cupo né angosciante, persino divertente, percorso da un umorismo surreale nella sua miscela di gore, splatter e Kitsch, ma radicale nel suo pessimismo: ci siamo tanto abituati all'assurdità del gioco da volerlo proseguire a qualsiasi costo.

Per tutte le info www.bergamoscienza.it

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