«A vele spiegate!» Disabili e non
sulla rotta dell'integrazione

Tutto esaurito mercoledì 13 ottobre all'Auditorium di Piazza Libertà per l'incontro di Bergamoscienza con l'associazione In-Oltre promotrice dell'incontro «A vele spiegate! Persone disabili e non sulla rotta dell'integrazione».

Tutto esaurito mercoledì 13 ottobre all'Auditorium di Piazza Libertà per l'incontro di Bergamoscienza con l'associazione In-Oltre promotrice dell'incontro «A vele spiegate! Persone disabili e non sulla rotta dell'integrazione».

Gli studenti delle scuole Mamoli e Galli di Bergamo insieme ai coetanei dell'Istituto Federici di Trescore, dopo l'apertura musicale, affidata alla maestria del coro polifonico a cappella “Un coro, mille voci”, costituito da 30 persone con e senza disabilità, guidati dal pedagogista Igor Salomone, hanno discusso di tempo libero.

Un tema caro alla onlus bergamasca che da anni investe i propri sforzi nel tentativo di creare, attraverso laboratori artistici, eventi e soggiorni di vacanza, possibilità di interazione, apprendimento e divertimento tra persone disabili e non. Come ha sottolineato Salomone, socio fondatore dello studio di prassi pedagogica Dedalo e docente di pedagogia alla Facoltà di Medicina dell'Università di Milano, tra i valori che i disabili sono in grado di trasmettere c'è soprattutto la lentezza.

La capacità di svolgere in maniera serena e positiva poche cose si contrappone alla logica selvaggia del multitasking, dove si è quasi costretti a fare o a pensare a più cose temporaneamente, per non perdere nemmeno un istante, preziosissimo per appagare l'illusione dell'onnipotenza e della possibilità di ottenere il maggior numero di soddisfazioni nel minor tempo possibile. Questa paura di provare noia e di lasciarsi sfuggire degli attimi di vita sembra interessare soprattutto i giovani, portandoli alla ricerca spasmodica di modi sempre nuovi e divertenti di occupare il tempo a disposizione anche inseguendo le mille possibilità che la tecnologia oggi mette a disposizione. Paradossalmente però questa ricerca sfrenata del divertimento a tutti i costi è fonte di ansia e di sentimenti negativi che si traducono in segnali crescenti di solitudine e disgregazione.

Partendo da questo presupposto, l'Associazione si è fatta promotrice del progetto “Desiderio di Libertà”, che - grazie anche alla generosità dei bergamaschi che hanno partecipato alla serata di solidarietà “La cena delle stelle” - quest'anno ha permesso a quasi 200 ragazzi disabili e non di condividere un periodo di vacanza in autonomia dalle proprie famiglie, dando loro un'occasione per assecondare la voglia di indipendenza che accomuna tutti i giovani, normodotati o meno. Durante l'incontro è stato anche proiettato e commentato un video, realizzato durante le vacanze trascorse agli inizi di ottobre dai ragazzi di IN-Oltre sul più grande brigantino a vela del mondo, trasformato dall'Associazione Tender to Nave Italia in un mezzo per promuovere il mare e la navigazione come strumenti di educazione, formazione e divertimento.

Unanime è stato l'apprezzamento per questi modi, certamente alternativi, per occupare il tempo libero, basati su una logica di rispetto reciproco e quindi sull'inclusione delle diverse abilità, fondamentale per la coesione della società. Secondo Igor Salomone, infatti, proprio in vacanza i cosiddetti normodotati hanno molto da imparare dai disabili rispetto a concetti come l'avventura, il viaggio e la lontananza da casa, percepiti da questi ultimi in maniera probabilmente diversa, ma sicuramente profonda e autentica anche perché filtrati da uno sguardo privo di quella miopia che ci porta a dare tutto per scontato.

“Partecipare a Bergamoscienza è stata una grande opportunità per la nostra associazione e una conferma della validità delle nostre azioni e della concretezza degli obiettivi che perseguiamo – ha commentato Lucio Moioli, referente di Confcooperative all'interno dell'Associazione IN-Oltre -. Con questo incontro, arricchito dalla presenza del professor Salomone, abbiamo voluto creare un'occasione di dialogo tra scienze pedagogiche e sociali su questioni vitali per la coesione e la qualità della vita nella nostra società. E lo abbiamo fatto a modo nostro, cioè trasformando in protagonisti chi rischia di vivere nell'ombra dell'indifferenza, dando la parola a chi vive in prima persona il nostro tentativo, spesso riuscito, di superare le barriere del pregiudizio”.

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